“voi che tentate di seminare discordia in Tanzania confidando nell’anonimato su internet, state attenti: siamo sulle vostre tracce!”
ANTEFATTO.
John Pombe Magufuli, quinto presidente della Tanzania, è già nella Storia come uno dei leader mondiali che più risolutamente ed efficacemente si sono opposti al neo-colonialismo predatorio dei potentati mondiali. Sono eclatanti i successi di Magufuli nel riappropriarsi delle risorse minerarie, nel rigettare la dipendenza da sementi OGM e la dittatura sanitaria globale col pretesto di Covid-19, rilanciando su tutti i fronti la self-reliance (autonomia) di Julius Nyerere, padre fondatore e primo presidente (1961-85).
Quando Magufuli ridicolizzò l’OMS dimostrando che i test per Covid-19 risultavano positivi su papaie e capre, i media e social mainstream, servitori di UE, USA, OMS, BMGF, e da ultimo anche Vaticano, hanno intensificato gli attacchi con le menzogne più spudorate.
Magufuli portava pacemaker da oltre 10 anni e due anni fa, avendo subito una sincope da malfunzionamento del pacemaker, era “scomparso” da Masasi dove si trovava per riapparire solo due giorni dopo a Dar es Salaam.
CRONISTORIA RECENTE.
17/3/21: la vice-presidente Samia Suluhu Hassan annuncia la morte del presidente Magufuli. Fosse anche vera l’ipotesi di infezione con SARS-CoV-2, la causa di morte ufficialmente dichiarata è “cardiaca”: diagnosi prevalente e Covid-19 sarebbe concausa.
18/3/21: Sui social appare questo tweet anonimo che mostra la vice-presidentessa con altre persone tutte in mascherina, e recita a caratteri cubitali: “la vicepresidentessa di Tanzania, S.E. Samia Suluhu Hassan, ordina che siano messe in atto tutte le linee guida e tutti i protocolli dell’OMS su Covid-19, mentre la Tanzania piange la morte del presidente Pombe Magufuli”.

La vicepresidentessa Samia in Botswana, Novembre 2020
Niente di più falso: ad oggi la presidentessa Samia ha mantenuto il pugno di ferro del suo predecessore e maestro, solo annunciando una nuova commissione di esperti.
Niente di più spudorato: fino ad oggi nessun leader tanzaniano è apparso in pubblico (in Tanzania) con mascherina. Quella foto viene dal Botswana, 20 novembre 2020, quando l’onorevole Samia partecipò all’Extraordinary Organ Troika Summit per fronteggiare l’offensiva terroristica che è tuttora in atto al confine fra Mozambico e Tanzania (si tratta di frange dell’ISIS equipaggiate, addestrate e finanziate da USA-NATO).
Dal 18/3/21 ad oggi i media-social mainstream (Bloomberg, Wall Street Journal, Council of Foreign Relations, ANSA…) continuano a lanciare e rilanciare false notizie per far credere alle pecore occidentali che la Tanzania torna all’ovile e, al tempo stesso, seminare sospetto, paura, delusioni fra i tanzaniani.
Ecco solo due fra i numerosi esempi, uno fra i primi e uno fra gli ultimi:

Falso Magufuli a letto con Falso Primo Ministro
Qui le facce di Magufuli e del Primo Ministro Majaliwa sono grossolanamente inserite nel fotomontaggio di copertina, che oltretutto non corrisponde ad alcun fotogramma del video anonimo. Sotto, a caratteri cubitali, il titolo: MAGUFULI – “MI HANNO AVVELENATO, KIKWETE (il presidente che lo precedette) MI HA CACCIATO, NON MI SONO SCORAGGIATO”.
Estrapolando dal contesto, il video inizia subito con il vero Magufuli che dice di essere odiato da alcuni ministri e di essere stato avvelenato. L’effetto combinato di fotomontaggio, titolo, ed esordio con Magufuli che dice di essere stato avvelenato, ha fatto sì che il video diventasse virale alimentando sospetti e risentimenti.
In realtà il video, maliziosamente tagliato, è del 12/11/19 e mostra l’intervento di Magufuli in una grande cerimonia, in occasione del 81mo compleanno di Benjamin Mkapa (terzo presidente), per il lancio del libro con la sua biografia.

Cerimonia per il libro di Mkapa, Novembre 2019
In quell’occasione Magufuli riferì di un tentativo di avvelenamento subito diciassette anni prima, quando egli era un vice-ministro alla sua prima esperienza, ma già determinato al punto da rifiutare prestiti stranieri e impiegare risorse interne per le grandi opere pubbliche (quindi lasciando una quota di budget ridotta agli altri ministeri e subendo per questo pesanti attacchi da altri colleghi di governo). Magufuli dice di rivelarlo solo ora come atto dovuto di gratitudine a Mkapa che lo appoggiava e che lo incitò a perseverare su quella linea (che si rivelerà così proficua per tutto il popolo tanzaniano, fino ad oggi).
Anche le parole “Kikwete mi ha cacciato” assumono un significato del tutto opposto, se collocato nel contesto appropriato che giunge solo 24 minuti dopo, in quel video. Magufuli dice che, appena nominato presidente, andò da Kikwete a chiedergli consiglio per la scelta dei ministri. E aggiunge: Kikwete si comportoò esattamente come aveva fatto Nyerere con Mkapa nell’identica situazione: “Kikwete mi cacciò via e non mi diede neanche un nome”. A quel punto il pubblico ride, e Kikwete con loro:

Kikwete ride al racconto di Magufuli
Secondo esempio: un altro canale pirata, creato il giorno della morte di Magufuli, pubblica una settantina di video totalizzando oltre 3,5 milioni di visualizzazioni. Il più gettonato di tutti, qua sotto, compare una settimana fa (dopo che gli altri hanno preparato il terreno) e contiene già nelle prime battute un esplicito incitamento a uccidere anche a costo di essere uccisi… (NOTA A MARGINE: pare che ciò non disturbi Youtube che, invece, è così sollecito a bannare perfino parlamentari che esprimono perplessità sulla narrazione dominante circa Covid-19).

Video con esplicito incitamento ad uccidere
La copertina recita: “SEGRETO: QUESTI LO HANNO UCCISO” e il sottotitolo: “NON E’ PIU’ UN SEGRETO: TUTTI QUELLI COINVOLTI NELLA MORTE DI MAGUFULI QUESTI QUA SONO VICINI A LUI”. L’immagine mostra Magufuli al centro, con Kikwete a destra, a sinistra il Segretario Generale del partito CCM, Kinana, e sullo sfondo il Primo Ministro Majaliwa. Nel video solo una bandiera, un’immagine di repertorio con Magufuli corrucciato, e una voce narrante che subito si dice pronta a imbracciare il fucile o ad essere uccisa, continuando per venti minuti a ripetere due o tre congetture legate a scandali degli anni precedenti… Il tutto con costanti inviti ad abbonarsi al canale fantasma…
Si dice che il diavolo insegna a fare le pentole ma non i coperchi: questo è particolarmente vero se il diavolo opera in una comunità, come quella tanzaniana, che nutre una fede profonda e diffusa capillarmente, dalla persona più umile a tutti i leader, senza grandi differenze fra musulmani e cristiani. In effetti i tentativi di distogliere la Tanzania dalla scelta di indipendenza culturale ed economica rispetto ai diktat occidentali stanno sortendo l’effetto opposto, di cementare sempre più la coesione interna, a tutti i livelli.
Persone a me vicine (fra cui una suora e alcuni laici cattolici – tutte con una fede paragonabile a quella dei nostri bisnonni), persone che non escludono l’ipotesi che il presidente Magufuli sia stato eliminato perché “disobbediente”, poi concludono tutte più o meno così, tranquillamente: “Dio ha permesso che Magufuli morisse; se anche lo avessero ucciso, non sono loro i padroni del mondo, padrone del mondo è solo Dio”.
La presidentessa Samia, musulmana, esprime una fede altrettanto profonda di quella, specularmente cristiana, che Magufuli aveva e praticava. In ogni parola e azione Samia non sta deviando di un millimetro dalla linea tracciata dal suo predecessore e maestro, con un pregio aggiuntivo: al pugno di ferro lei associa il guanto di velluto, con merletti di diplomazia tutta africana e per giunta femminile… una performance al vertice! Una vera donna, non una virago caricatura maschilista come ci ha abituati ad avere la nostra propaganda.
Ad ogni buon conto, dopo aver rammentato che Dio ha creato uguali donne e uomini, ecco che cosa ha detto Samia pochi giorni fa (video dal Parlamento di Dodoma):
“Prima di tutto un avvertimento a chiunque presuma che il controllo delle risorse pubbliche e dell’evasione fiscale, la chiusura di qualsiasi breccia per la perdita di introiti, la repressione dell’assenteismo e dei furti, se ne siano andati come se ne è andato il compianto dottor Magufuli… Insomma, chi si illude che tutte quelle cose siano passate, si sbaglia!”
… lunga acclamazione dall’intero parlamento, così… (min. 0:23 – 0:55)…
“… la direzione è sempre la stessa!”
… altra acclamazione dall’intero parlamento, con canto e coro improvvisato: “abbiamo fiducia in Samia, davvero, Samia nostra!”… (min. 2:05 – 2:51)…
“In secondo luogo, voglio dare un forte avvertimento a quelli che si nascondono su internet: la nostra fede, così come le regole della natura, ci insegna che veniamo al mondo e dal mondo ce ne andiamo… ma ogni morte ha la sua ragione. Amici miei, ho ben visto che cosa gira su internet. Chi fa queste cose confida nella presunzione tecnologica di poter sempre rimanere nell’oscurità, costoro pensano che noi non possiamo scoprirli non avendo la capacità di stanarli, ma lasciatemi dire che noi staremo sulle loro tracce”.