Sembra un paradosso, ma la moneta è davvero un oggetto sconosciuto.
La moneta è uno degli strumenti che usiamo maggiormente, pensate solo a quante volte al giorno effettuate il gesto di “pagare” un caffè, un pranzo, un pieno di carburante, un biglietto per un qualunque mezzo di trasporto o per uno spettacolo di intrattenimento.
Noi giriamo tutto il giorno con i soldi in tasca o nel portafoglio o nella borsetta, guai a dimenticarceli, addirittura siamo pieni di carte di credito, bancomat, prepagate per le quali ci dobbiamo sempre ricordare una password, un pin e qualche altra diavoleria necessaria per approvare il pagamento. .
Con il lockdown abbiamo solo cambiato strumenti e modalità di pagamento, è aumentato l’uso delle carte di credito o di altre funzioni elettroniche come PayPal, possiamo pagare anche con il cellulare, perché abbiamo aumentato i nostri acquisti su internet, ma seguitiamo comunque a fare decine di pagamenti al giorno senza neanche rendercene conto.
La moneta non occupa solo le nostre tasche, ma anche la nostra mente, che continuamente ci costringe a pensare a tutte le nostre azioni in termini monetari : quante ore ho lavorato e quanto guadagno su questo lavoro, quando arriva lo stipendio, quanto è rimasto nel conto corrente, non so se posso permettermi questa spesa, come pago l’affitto, la rata, la bolletta, conviene di più la macchina o l’autobus o il treno, ecc…
La moneta è un oggetto sconosciuto
La moneta è in assoluto l’oggetto che è maggiormente presente, volenti o nolenti, nella nostra mente tutti i giorni della nostra vita. Ma è sicuramente il meno conosciuto.
Nella nostra percezione la moneta è una sola, monete metalliche, banconote o moneta elettronica bancaria per noi sono tutte uguali, servono ad assolvere una funzione, quella di pagamento, e non ci interessa nient’altro. Tant’è che ci è indifferente ricevere l’una o l’altra in cambio della cessione di un bene o di un servizio.
Tra l’altro fino a qualche tempo fa le persone non si ponevano neanche il problema che la moneta, per arrivare nelle nostre mani, dovesse essere creata da qualcuno. La moneta non è come l’aria o come l’acqua, che esistono già in natura, deve essere creata da qualcuno per esistere ed essere da noi utilizzata.
La moneta, abbiamo visto nel precedente passo, è qualsiasi strumento di pagamento venga da noi considerato un “corrispettivo” nello scambi di beni e servizi, ma in realtà c’è una moneta che è più pregiata delle altre: la “moneta a corso legale”.
La moneta a corso legale
Si definisce moneta a corso legale “uno strumento di pagamento che, in un determinato territorio, nessuno può rifiutare di riceverlo in adempimento a un debito in quella valuta”.
In Italia, il rifiuto di monete aventi corso legale è un illecito amministrativo: chiunque rifiuta di ricevere, per il loro valore, monete aventi corso legale nello Stato, è punito con la sanzione amministrativa fino a euro 30 (art. 693 c.p.). Secondo la disciplina civilistica, inoltre, i debiti pecuniari si estinguono con moneta avente corso legale nello Stato al tempo del pagamento e per il suo valore nominale (art. 1277 c.c.).
Oggi le uniche moneta a corso legale sono i contanti, cioè le monete metalliche, emesse dallo Stato, e le banconote, emesse dalla BCE. La moneta elettronica bancaria invece è una moneta ad accettazione volontaria, anche se ultimamente le limitazioni all’utilizzo del contante, la stanno di fatto trasformando in una moneta a corso legale. Infatti oggi c’è il divieto di pagare in contanti per importi superiori a 2000 euro, che diventeranno 1000 euro nel 2022, per cui stiamo assistendo alla scomparsa dei contanti a favore della moneta elettronica bancaria.
Il problema è ancora più evidente se analizziamo i quantitativi delle diverse monete che circolano nell’economia: le monete a corso legale, cioè i contanti, sono solo meno del 7% di tutta la moneta che usiamo, mentre la moneta elettronica bancaria è più del 93%.
Perché accettiamo la moneta elettronica bancaria ?
Noi accettiamo la moneta elettronica bancaria come fossero contanti, perché le banche si obbligano a restituircela in contanti quando glielo chiediamo. O almeno questo vale fino a quando le banche non sono in difficoltà, perché, come abbiamo visto in Grecia o con le quattro banche italiane che hanno sperimentato il bail-in (Banca Marche, Banca Popolare dell’Etruria, Cassa di Risparmio di Ferrara e Cari Chieti), i soldi depositati presso una banca possono non essere più accessibili.
Questo avviene perché, contrariamente a ciò che crediamo, “nei depositi di una somma di danaro presso una banca, questa ne acquista la proprietà ed è obbligata a restituirla nella stessa specie monetaria” (art.1834 del c.c.).
La moneta elettronica bancaria, quindi, è un debito della banca nei confronti del cliente, per questo può essere considerata una moneta a debito, perché non ha valore in sé ma solo in funzione dell’obbligo che la banca ha di cambiarla in contanti.
Da questo punto di vista anche le banconote sono una moneta a debito, quindi oggi le uniche monete “non a debito” o “positive” sono solo e sicuramente le monete metalliche emesse dallo Stato.
La moneta positiva e la moneta a debito
Una moneta è “positiva” quando può essere creata dal nulla ed essere spesa direttamente nell’economia, senza dover essere restituita a chi l’ha emessa.
Una moneta è “a debito” quando per essere creata ha bisogno di un asset o di un credito, quindi può essere solo prestata all’economia o deve essere restituita, previo pagamento di un interesse. Nel sistema bancario attuale, sia nelle banche centrali che in quelle commerciali, la moneta viene creata al passivo del bilancio della banca, mettendo all’attivo un asset (titoli di stato e azioni nel caso di banche centrali) oppure un credito (contratto di mutuo o di prestito nel caso delle banche commerciali).
Breve storia della moneta
Nella storia dell’umanità le monete “positive” sono state tutte le monete “merce” (grano, salgemma, spezie, conchiglie, metalli), le monete metalliche in oro, argento o altri metalli emesse da un Sovrano o da uno Stato.
Parallelamente, da più di 4000 anni queste monete “positive” sono state affiancate da altre monete “a debito”, che hanno ampliato notevolmente gli strumenti di scambio : le tavolette di argilla in Mesopotamia, i Mamré della Palestina, le Lettere di Cambio dei Templari, le Note di Banco delle prime banche, le banconote delle prima banche centrali, la moneta elettronica bancaria delle attuali banche commerciali.
Mentre nel passato le monete “positive” erano la maggior parte delle monete usate nel sistema economico, oggi le monete “a debito” sono più del 99% di tutta la moneta che usiamo e questo genera una distorsione all’interno dell’economia, che è quella che avevamo descritto nel 1° passo con l’analogia del corpo umano ed il sangue, dove se il sangue viene prestato e deve essere restituito con gli interessi, il corpo prima o poi muore dissanguato.
Il debito pubblico e privato
Se analizziamo un sistema economico costituito da un settore pubblico e da un settore privato che si scambiano beni e servizi, riusciamo facilmente a capire che per far funzionare l’economia è necessaria una certa quantità di moneta.
Ma se tutta la moneta viene prestata dal sistema bancario che per ogni quantità prestata ne chiede indietro una quantità maggiorata degli interessi, nel sistema economico si genera matematicamente un debito inestinguibile che cresce continuamente in modo esponenziale a causa degli interessi.
Questo debito può essere pubblico o privato, a seconda della quantità di tasse che il settore pubblico impone al settore privato, in rapporto alla quantità di spesa pubblica ogni anno, cioè in base al bilancio dello Stato se è in deficit o in surplus:
- se lo Stato fa deficit di bilancio elevati, aumenta il debito pubblico ma riduce quello privato;
- se lo Stato fa surplus di bilancio elevati, riduce il debito pubblico ma aumenta quello privato.
Oppure aumentano comunque entrambi in un circolo vizioso che non finisce mai, anche perché la quantità di moneta è sempre minore del debito che si è generato, proprio per effetto degli interessi.
Quindi il debito è impagabile.
Video di approfondimento
In questo video vengono approfonditi i temi di questo 2° passo.
Buona visione del video.
Per chi non ha letto il 1° passo del percorso di consapevolezza in 12 passi, consiglio sempre di leggerlo e di vedere il video ivi allegato, prima di proseguire nel cammino, altrimenti c’è il rischio fondato di non comprendere appieno gli argomenti che affronteremo: https://monetapositiva.it/1-passo-lelefante-nella-stanza-la-moneta/
Perchè LORO non molleranno facilmente, ma NOI NON MOLLEREMO MAI.
La moneta sarà di proprietà dei cittadini e libera dal debito.
© Fabio Conditi – Presidente dell’associazione Moneta Positiva
Questo articolo è il 2° passo nel percorso di consapevolezza, questi i precedenti:
- 1° passo – “L’elefante nella stanza: la creazione della moneta” https://monetapositiva.it/1-passo-lelefante-nella-stanza-la-moneta/