Lo scopo di questo scritto è quello d’illustrare brevemente le basi indispensabili che il cittadino responsabile e consapevole deve comprendere, per riuscire a capire come funziona (male!) il sistema monetario che alimenta quello economico e finanziario, e come possa essere riformato per farlo funzionare meglio.
I tre pilastri fondamentali da cui partire per costruire una seria riforma del sistema monetario, sono i seguenti :
1 – L’euro non è una moneta unica.
L’euro è una unione di tante monete nazionali diverse, che però hanno tutte la stessa unità di misura e lo stesso rapporto di cambio.
Questa verità che abbiamo scoperto e verificato circa due anni fa, tanto straordinaria quanto ignorata dai più, ci ha convinto della necessità di approfondire il concetto di sovranità monetaria, che abbiamo visto essere in realtà ancora dello Stato, in quanto detentore della sovranità fiscale che è ad essa direttamente collegata.
Se infatti uno Stato ha il potere di imporre le tasse ai suoi cittadini e soprattutto di decidere con quale strumento questi possono assolvere a tale obbligo, allora lo Stato stesso non può che essere l’unico titolare della sovranità monetaria.
Oggi una moneta non ha valore perché è fatta d’oro o perché con essa si può ricevere in cambio dell’oro, come avveniva prima del 1971; attualmente la moneta ha valore solo perché lo Stato la impone per il pagamento delle sue tasse e dei suoi tributi.
Per approfondimenti http://moneta5stelle.blogspot.it/2015/06/leuro-non-e-una-moneta-unica.html
2 – La Sovranità monetaria è dello Stato
La stessa Banca d’Italia ha una visione molto chiara sulla questione della sovranità monetaria: “lo Stato è il titolare ultimo della sovranità monetaria”, per cui ha diritto a percepire il signoraggio, sia nell’emissione diretta di monete metalliche che nell’emissione di banconote da parte della BCE o della Banca d’Italia.”
A conferma di ciò, vi è il fatto che la Banca d’Italia versa nelle casse dello Stato l’utile d’esercizio e le imposte sullo stesso, dedotte le percentuali da porre a riserva e quelle da destinare ai partecipanti. Nel 2015 la Banca d’Italia ha versato allo Stato circa 3 miliardi di euro.
Per approfondimenti http://comedonchisciotte.org/di-chi-e-la-sovranita-monetaria/
3 – La maggior parte del denaro che usiamo è creato dal nulla dalle banche commerciali quando erogano prestiti
Quando per la prima volta nel 2012, Sir Marvyn King, Governatore della Bank of England, ha ammesso che nella creazione di denaro, il ruolo di gran lunga maggiore viene svolto dalle banche private, e non, come è scritto in molti testi di macroeconomia, dalle Banche Centrali, si è finalmente compresa la reale portata del fenomeno.
Oggi più del 90% della moneta che utilizziamo è credito o denaro bancario, creato dal nulla dalle banche commerciali quando fanno prestiti. La natura di questa fattispecie monetaria però, essendo legata alla capacità del debitore di onorare il prestito, risulta assai instabile e soggetta a fasi cicliche di espansione e restrizione.
Per approfondimenti http://comedonchisciotte.org/chi-crea-il-denaro-che-usiamo/
Il credito bancario è la componente fondamentale del sistema economico. Se il credito bancario cresce, anche l’economia si espande; se invece il credito si contrae, l’economia entra in recessione.
La condizione attuale dell’economia nel nostro Paese è agonizzante; siamo in balia dei profeti dello “zero virgola” .
Ma allora, in cosa dovrebbe consistere la cura per risollevare le sorti dell’economia italiana?
La risposta è piuttosto semplice e persino il Governatore della BCE lo dice apertamente: occorre aumentare la quantità di denaro nell’economia reale.
Chi sono gli attori in grado di aumentare la quantità di moneta nel sistema economico reale? Esistono solo tre protagonisti in grado di creare moneta: la BCE, le banche commerciali e lo Stato.
Cosa potrebbe fare la BCE
La BCE ed il suo Governatore Mario Draghi, quando annunciano nuovi prestiti a tassi negativi per le banche (LTRO,VLTRO) o la creazione di nuovo denaro per i mercati finanziari (QE), sanno bene che nulla o quasi nulla giungerà all’economia reale perché le risorse messe in campo dalla BCE resteranno confinate al settore finanziario, senza produrre apprezzabili benefici per i cittadini e le aziende.
Ricordiamo che la BCE quando crea denaro lo fa senza alcun costo e teoricamente in quantità illimitata, come dichiarato sempre dal Governatore Draghi.
La capacità della BCE di creare moneta a vantaggio della comunità potrebbe manifestarsi in modi differenti rispetto ai programmi di sostegno sino ad oggi messi in campo.
In primo luogo, la BCE potrebbe fare un Quantitative Easing for People, cioè creare soldi per darli direttamente ai cittadini, come ha dichiarato Peter Praet, membro del Comitato Esecutivo della BCE, in una intervista a La Repubblica (non prendete la versione pubblicata sul giornale italiano, dove questa affermazione non c’è, ma quella integrale pubblicata sul sito della BCE http://www.ecb.europa.eu/press/inter/date/2016/html/sp160318.en.html).
In secondo luogo, la BCE potrebbe tranquillamente espandere l’acquisto di titoli di Stato senza limiti (espandere il QE a 10.000 miliardi euro ad esempio) e ricomprare il debito pubblico dell’Eurozona, realizzando su grande scala quanto già operato dalla Bank of England con i Gilt emessi dal Tesoro inglese. In questo modo, verrebbero ridotti sia il debito, che gli interessi passivi sul debito stesso, migliorerebbe drasticamente il rapporto Debito/PIL e gli Stati avrebbero la possibilità di fare maggiore deficit e politiche di sostegno e rilancio della domanda interna (qui un saggio di Giovanni Zibordi su questo argomento http://www.monetazione.it/DocumentiScaricabiliCobraf/77_PDF.pdf).
Infine, sempre la BCE potrebbe decidere di acquistare i crediti in sofferenza che oggi sono in bilancio presso le banche commerciali e che producono instabilità sul mercato del credito e finanziario in generale. Ovviamente, un tale intervento farebbe istantaneamente venir meno le armi di ricatto (leggasi la normativa sul bail-in) che oggi la BCE, l’UE ed il FMI utilizzano quale strumento di pressione presso i governi nazionali per ulteriori cessioni di sovranità e svendita dei propri asset.
Siamo certi che nessuno di questi tre possibili interventi verrà mai realizzato dalla BCE.
Cosa potrebbero fare le banche commerciali
Per quanto riguarda le banche commerciali la situazione è simile, perché queste non hanno alcun interesse ad aumentare il denaro prestato all’economia reale, in un contesto di redditi decrescenti e scarsa domanda. Le banche private preferiscono dirottare i loro crediti ai mercati finanziari o al massimo alimentare le bolle immobiliari, ma non hanno interesse ad erogare nuovi prestiti all’economia reale, valutata troppo rischiosa ed in grado di generare ulteriori crediti problematici.
Cosa potrebbe fare lo Stato
Infine arriviamo allo Stato, l’ultimo attore in grado di creare moneta ed immetterla nel sistema mediante deficit di bilancio, ovvero aumentando la spesa o riducendo le imposte.
Per far ciò però, lo Stato italiano sembra essere oggi obbligato dai Trattati ad indebitarsi col sistema bancario, emettendo titoli di debito. Ma allora, cosa fare? Altro debito?
In realtà lo Stato italiano non ha ceduto la propria sovranità monetaria; ha solo delegato alla BCE la politica monetaria. Per questo motivo, lo Stato è ancora oggi in grado di procurarsi le risorse necessarie a rilanciare la domanda interna e stimolare l’economia reale attraverso un ampio ventaglio di strumenti.
Questo ventaglio di opportunità comprende:
– l’emissione di monete metalliche superiori a 2 euro valide solo in Italia http://comedonchisciotte.org/una-moneta-per-la-ricostruzione/;
– la creazione di biglietti di stato o moneta elettronica in euro, validi solo in Italia;
– l’istituzione del SIRE, cioè un SIstema di Riduzioni Fiscali che possa essere utilizzato come mezzo di scambio in alternativa all’euro che circola nel sistema bancario, in modo da aumentare gli “strumenti monetari” in circolazione e contemporaneamente ridurre il debito pubblico http://comedonchisciotte.org/uno-strumento-fiscale-per-uscire-dalla-crisi-il-sire/.
Per concludere, possiamo ribadire che la causa più profonda dell’attuale crisi economica e bancaria, della disoccupazione e delle bolle speculative, è il modo con cui oggi viene creato il denaro che noi utilizziamo.
I meccanismi che ne controllano la creazione, essendo gestiti prevalentemente da privati, arricchiscono pochi a discapito di tutti gli altri, senza che i governi democraticamente eletti possano controllare o correggere il processo. Anzi, gli stati nazionali sono oggetto di pressioni da parte del sistema finanziario per creare le condizioni affinché questo modello di società divenga sempre più vicino alle esigenze della grande finanza e della globalizzazione.
Ma nulla è irreversibile e la nostra speranza è quella di riuscire a scardinare prima possibile questo sistema indegno, che ha prodotto solo miseria, povertà e dolore.
Abbiamo deciso di organizzare un incontro su questi argomenti a Modena il 29 aprile 2017, nel Teatro Sacro Cuore di Via Storchi n.245, a partire dalle ore 16,00, dove oltre a Nino Galloni, Marco Cattaneo e Giovanni Zibordi, avremo anche l’onore di ospitare altri personaggi conosciuti interessati a questi temi economici e monetari, di cui stiamo aspettando la conferma, alcuni dei quali sono davvero “inaspettati” e “sorprendenti” !
A questo incontro, però, sono invitati tutti quelli che sono interessati come noi all’utilizzo della sovranità monetaria da parte dello Stato, avendo come obiettivo il superamento della moneta-debito e la realizzazione di una riforma del sistema monetario che sia finalizzata al raggiungimento del benessere per tutti, e non solo di pochi privilegiati.
Perchè tanto, parliamoci chiari, è solo un problema di tempo, la moneta sarà comunque di proprietà dei cittadini e libera dal debito.
Fabio Conditi Presidente dell’Associazione Moneta Positiva
Stefano Di Francesco Vice-Presidente dell’Associazione Moneta Positiva