Non voglio parlare di quello che ci siamo detti sul palco del Teatro Sacro Cuore di Modena il 29 aprile 2017, in un sabato pomeriggio di un weekend che finiva il martedì, che pensavamo ci avrebbe portato via molti spettatori, attirati dal primo mare della stagione e che invece ci ha regalato una platea piena e meravigliosamente partecipe.
Certo ci sarebbe molto da dire sullo strano connubio tra Nino Galloni e Giuseppe Povia, due mondi completamente differenti da un punto di vista comunicativo, ma che messi insieme hanno creato un big-bang capace di risvegliare molti cuori.
- Nino Galloni parla alla testa, con tutti i problemi legati ai soliti blocchi psicologici razionali ed irrazionali, che hanno cristallizzato nella mente delle persone concetti e convinzioni sbagliate, impedendo una visione realistica dei temi economici e monetari;
- Giuseppe Povia parla invece alla pancia ed al cuore, si infila come un treno ad alta velocità nella galleria del nostro inconscio e ci travolge, perché lì non riusciamo ad erigere alcun blocco psicologico, visto che per fortuna le emozioni si fa più fatica a “depistarle”.
Io mi sono trovato nel mezzo.
Conoscendolo e confrontandomi da un po’ con lui, condivido molte delle cose dette da Nino, ma Sabato sera ho scoperto di essere molto vicino a Povia. Mi sono accorto quello stesso pomeriggio, conoscendolo pochi istanti prima dell’inizio dello spettacolo, di aver entrambi preparato slides molto simili. Mi ha felicemente meravigliato la sua grande competenza su questi temi, e grazie a questa mi sono subito sentito in sintonia con lui. La mia grande speranza è che una sintonia del genere possa proseguire, presagendo una bella e continuativa collaborazione.
Ci sarebbe molto da dire anche della enorme diversità comunicativa degli altri due relatori.
- Marco Cattaneo con il suo stile preciso e professionale, molto “anglosassone”, sciorina numeri e tabelle come un libro stampato. Conosce talmente a fondo le “sue” monete fiscali da sembrare quasi scontato che siano una proposta semplice ed efficace;
- Giovanni Zibordi con il suo stile invece folle e geniale, parla a “braccio” come se stesse in una piazza, con la postura del combattente che è pronto ad andare in battaglia, lui conosce invece i suoi “soldati” e ci esorta con passione a scrollarci di dosso tutte quelle convinzioni sbagliate che ci impediscono di risolvere i problemi.
Ma abbiamo tutti raccontato la stessa storia.
Presto potrete vedere ed ascoltare direttamente dai video che metteremo online, quello che vi sto dicendo, perché quella platea piena di gente possa accoglierne ancora, condividendo le nostre idee e i nostri propositi con tutti quelli che avranno voglia di acquisire consapevolezza.
C’era anche un nuovo canale televisivo di prossima apertura, per cui forse vedrete l’incontro trasmesso da una televisione nazionale, la “SOS Television” http://www.sostelevision.it/, che ringrazio per essere venuti da Lucca a filmarci.
Una storia a parte la meritano quelle persone che sono arrivate in teatro per ascoltare riuniti sul palco, personaggi così diversi da far pensare ad una macedonia di concetti, piuttosto che una vera e propria “consonanza” di obiettivi, come poi invece è in realtà accaduto.
Il pubblico è stato uno vero e proprio spettacolo nello spettacolo.
Il pubblico è sempre la componente più importante di uno spettacolo divulgativo come questo, sono anni che organizziamo eventi di questo genere e la partecipazione è sempre piuttosto limitata.
Invece voglio ripeterlo all’infinito, erano veramente tanti !
Parlare da un palco e vedere il teatro pieno è un’emozione incredibile, ma anche una grande responsabilità, soprattutto quando hai davanti persone attente e desiderose di apprendere, ed è questa forse la cosa più esaltante della serata.
Mi hanno riferito che moltissimi si sono lamentati perché con il buio in sala … facevano fatica a prendere appunti! È la lamentela più inaspettata che abbia mai sentito ma anche la più esaltante che abbia mai incontrato. Mi trasmette positività e ridà fiducia in una parte di mondo che finalmente vuole uscire da una schiavitù falsamente travestita da democrazia. È il cittadino che vuole apprendere, capire, ragionare ed essere parte concreta delle scelte del suo futuro e non solo parte passiva, quasi parte lesa.
Il cittadino vuole responsabilità, e questa possibilità oltre che fornirgliela, va sfruttata appieno.
La sintonia che ho avvertito con le persone in sala, è stata elettrizzante, un vero contatto che ha creato luce in un pezzo di terra da troppo abituata a sentire parlare sempre le stesse persone, una terra abituata al falso gestire, subendo le scelte di chi sta percorrendo altre strade. Oggi più che mai penso che le persone abbiamo voglia di capire, un po’ come Nio nel film Matrix: sono tutti alla ricerca di qualcuno che gli spieghi cosa c’è di vero in quello che vedono e sentono, perché hanno capito che c’è qualcosa che non va, ma non riescono a capire cosa.
Questa è gente che ha già deciso di ingoiare la pillola rossa di Morpheus ed ha tutta l’intenzione restare nel Paese delle Meraviglie per vedere quant’è profonda la tana del Bianconiglio (basta sostituire la parola “Matrix” con “La Moneta“) :
Quando all’inizio dell’incontro ho chiesto di votare la proposta del Governatore dell’isola dei naufraghi di realizzare una moneta di proprietà dei cittadini e libera dal debito, ho visto dal palco una selva infinita di mani alzate, che sono scattate all’unisono, protese verso il cielo della speranza e della volontà di cambiare.
Ho la sensazione che ci siano sempre meno persone con l’anello al naso, disposte a bersi ancora la storiella della corruzione, dell’evasione fiscale e della mancanza di riforme strutturali come cause principali dei problemi economici che abbiamo.
Le persone che sono venute a questo incontro erano consapevoli o sicuramente lo sono diventate, e questa è la grande speranza per il futuro, nostro e soprattutto dei nostri figli.
Ormai è chiaro come il cielo in una giornata di vento, che il debito è solo uno strumento di schiavitù di massa, e che ormai nel mondo ci sono solo due categorie politiche e culturali :
– il 99% della popolazione mondiale, che vive nell’economia reale e che in fondo collega la propria felicità ed il proprio benessere alla cooperazione tra le persone ed alla creazione del senso di comunità; queste persone sono il vento, la vera forza che potrà permettere di rischiarare il cielo.
– l’1% o forse meno della popolazione, che vive di economia finanziaria e che invece crede fermamente nella competizione come modello sociale ed economico, e costruisce il proprio benessere con l’arricchimento personale esagerato ed il progressivo impoverimento di tutti gli altri. Questo un percento è una perturbazione minacciosa e potente, ma che contro il vento del 99% non potrà mai trovare sfogo.
Noi siamo il 99%, e Io sono orgoglioso di essere parte attiva di questo “popolo della sovranità monetaria” che rivendica una moneta di proprietà dei cittadini e libera dal debito.
Non abbiamo ancora cambiato il mondo, ma abbiamo fatto un primo passo importante in questa direzione. Abbiamo mosso il vento.
Da oggi 1° maggio 2017, possiamo finalmente aggiornare la frase di Margaret Mead :
“Non dubitare mai che un piccolo discreto gruppo di cittadini “folli”, consapevoli e risoluti, possa cambiare il mondo. In realtà sono stati sempre e solo loro a cambiarlo“.
Per chi vuole vedere lo spettacolo, sul canale Youtube di Moneta Positiva trova tube trovate i video del’incontro :
https://www.youtube.com/channel/UCfBkyrNvNibDB3fR0yQ0nGg
Enrico Pasini e Fabio Conditi