Raccontare la pura e semplice verità in TV è un atto rivoluzionario.
Non finirò mai di ringraziare Vito Monaco per essere l’unico Giornalista in Italia, caso più unico che raro, che ha il coraggio di ospitarmi nelle sue trasmissioni televisive.
Quando mi ha chiamato per partecipare alla sua trasmissione del 22 giugno 2018, mi ha avvertito però subito, quasi scusandosi, che ci sarebbero stati anche dei fautori dell’Euro con i quali avrei dovuto confrontarmi, in una discussione che si preannunciava molto “accesa”.
Mi sono trovato davanti due esemplari in via di estinzione, una nostalgica PD ed un convinto “Più Europa”. Devo subito dire che la discussione “Euro sì o Euro no” non mi appassiona, anzi la ritengo fuorviante, perchè concentra la discussione su un aspetto secondario del problema.
I nostri problemi non sono necessariamente legati all’Unione Europea ed alla moneta Euro, ma sono la diretta conseguenza di sistema della moneta creata solo con il prestito e gli interessi, rendendoci completamente schiavi del debito.
Perchè il debito e le disuguaglianze aumentano in tutti i paesi del mondo, anche in quelli che non hanno adottato l’euro, a vantaggio dell’aristocrazia finanziaria costituita dall’1% della popolazione più ricca?
Il problema non è l’euro ma la spirale perversa del debito, che se vogliamo davvero affrontare e risolvere, dobbiamo prima comprendere come si genera e come può essere cancellato dalla nostra vita.
Oggi essere rivoluzionari in televisione, significa raccontare la pura e semplice verità, come ho cercato di fare nei miei interventi nella trasmissione Notizie Oggi Lineasera condotta da Vito Monaco su Canale Italia 53, nella puntata del 22 giugno 2018 dal titolo “Debito Pubblico: diamoci un taglio”:
1) Il sistema del debito (da min. 0:26)
La somma di tutti i PIL del mondo è pari a 75.000 mld di dollari, mentre il debito complessivo di tutti gli Stati nessuno escluso è superiore a 200.000 mld di dollari. Questo è il vero problema e non dipende certo dall’euro, che è adottato solo dall’Unione Europea.
Il problema è il sistema del debito che è stato adottato in tutto il mondo, la scelta scellerata di far stampare denaro solo al sistema bancario attraverso i prestiti e gli interessi, mentre gli Stati si devono finanziare solo sui Mercati Finanziari. In questo modo il debito non può essere restituito e cresce in modo esponenziale, arricchendo l’1% della popolazione più ricca, quella che Karl Marx chiamava l’aristocrazia finanziaria.
Il rappresentante di “Più Europa” ha provato a controbattere sostenendo che la Grecia ha ridotto il suo debito, ma mi è bastato dargli due numeri per zittirlo subito: tutta la moneta in circolazione in Italia è pari a 2.200 mld di euro, il debito pubblico è pari a 2.300 mld di euro e quello privato a 3.300 mld di euro, totale 5.600 mld di euro. Matematicamente impossibile restituire tutti i debiti, neanche facendo scomparire tutta la moneta dalla circolazione.
2) Il debito viene generato dagli interessi (da min. 1:52)
Lo Stato crea solo lo 0,3% della moneta che usiamo, le monete metalliche, mentre le banconote vengono create dalla BCE ma prestate solo al sistema bancario, a causa dell’art.123 del TFUE che vieta prestiti agli Stati.
Il sistema bancario, che in Italia è privato, crea dal nulla la moneta elettronica bancaria, cioè il 93% di tutta la moneta che usiamo. In questo modo il 99,7% viene immesso nel sistema economico solo attraverso i prestiti e gli interessi. Quindi per esistere la moneta, ci deve essere anche il debito, ma questo è anche matematicamente inestinguibile, perchè cresce continuamente in modo esponenziale a causa degli interessi composti.
Il paradosso è che in un sistema così congegnato, se non ci fosse il debito non ci sarebbe la moneta, e se anche riuscissimo restituire il debito, che è impossibile, la moneta scomparirebbe completamente dalla circolazione.
La conseguenza più assurda è che in Italia spendiamo circa 200 mld di euro all’anno solo di interessi sul debito privato e pubblico, pari al 12% del nostro PIL. Una cifra rispetto alla quale il Reddito di Cittadinanza e la Flat Tax sono bazzeccole.
3) Il denaro deve essere creato dallo Stato senza debito (da min. 3:24)
Noi viviamo in un sistema in cui la moneta viene generata solo attraverso il debito, e il debito genera la moneta, quindi non c’è alcuna possibilità di eliminare questo problema, l’unica soluzione sarebbe quella che lo Stato ricominci a stampare denaro come già sta facendo con le monete metalliche.
Lo Stato è l’unico soggetto che può creare direttamente moneta senza generare debito, ma avendo ceduto le sue politiche monetarie alla Banca Centrale e la creazione della moneta elettronica alle banche private, è costretto a ricorrere ai Mercati per finanziare la sua spesa pubblica, diventando facilmente ricattabile.
In realtà lo Stato ha ancora la sovranità monetaria e potrebbe utilizzarla come e quando vuole per creare strumenti monetari e fiscali in grado di risolvere qualsiasi problema: monete metalliche, biglietti di stato, moneta elettronica con le banche pubbliche, moneta a valenza fiscale.
Questi strumenti monetari non generano debito, nè comportano il pagamento di interessi.
4) Il debito è cresciuto per il Divorzio Tesoro-Bankitalia (da min. 4:00)
Il debito è cresciuto in modo esponenziale in Italia da quando c’è stato il Divorzio tra il Ministero del Tesoro e la Banca d’Italia, realizzato da Beniamino Andreatta e Carlo Azeglio Ciampi con una semplice lettera.
Non avendo più una Banca Centrale in grado di acquistare Titoli di Stato, lo Stato è stato costretto a finanziarsi esclusivamente sui Mercati Finanziari, con conseguente aumento esponenziale del debito pubblico e degli interessi pagati. In 36 anni, dal 1982 al 2018, abbiamo pagato circa 3.500 mld di euro di interessi sul debito pubblico, cioè più del 150%.
5) Mario Monti mente sapendo di mentire (da min. 4:29)
Mario Monti mente sapendo di mentire, quando dichiara “per fortuna il Trattato di Lisbona dice che l’Europa deve essere un’economia sociale di mercato altamente competitiva”, perchè in realtà l’obiettivo dei Trattati Europei è la piena occupazione. Infatti l’art.3 comma 3 del TUE è molto chiaro in proposito:
“L’Unione instaura un mercato interno. Si adopera per lo sviluppo sostenibile dell’Europa, basato su una crescita economica equilibrata e sulla stabilità dei prezzi, su un’economia sociale di mercato fortemente competitiva, che mira alla piena occupazione e al progresso sociale, e su un elevato livello di tutela e di miglioramento della qualità dell’ambiente. Essa promuove il progresso scientifico e tecnologico. L’Unione combatte l’esclusione sociale e le discriminazioni e promuove la giustizia e la protezione sociali, la parità tra donne e uomini, la solidarietà tra le generazioni e la tutela dei diritti del minore. Essa promuove la coesione economica, sociale e territoriale, e la solidarietà tra gli Stati membri“.
6) Il debito pubblico è stato monetizzato (da min. 5:16)
Mario Draghi ha dichiarato che non possono finire i soldi, per cui in questi ultimi anni ne ha creati dal nulla talmente tanti, da permettere al sistema bancario, di riacquistare circa il 50% di tutto il debito pubblico degli Stati, attraverso il QE (prestiti alle banche centrali) e gli LTRO/TLTRO (prestiti alle banche commerciali).
Attualmente, quando i Titoli di Stato detenuti da una banca vanno in scadenza, lo Stato li deve “rimborsare” e con questo denaro ricevuto ne vengono riacquistati di nuovi. Il problema è che per effetto dell’art.123 del TFUE, che vieta i prestiti agli Stati, i Titoli possono essere acquistati non dallo Stato stesso, ma solo dai Mercati Finanziari, che li comprano dallo Stato, guadagnando nell’intermediazione.
Infatti il denaro dalla BCE viene prestato a tasso zero o negativo, mentre lo Stato paga interessi ben maggiori quando colloca i Titoli di Stato sui Mercati Finanziari, soprattutto quando questi ultimi fanno salire artificiosamente lo Spread con attività speculative.
7) Il debito pubblico detenuto da Banca d’Italia può essere consolidato (da min. 6:42)
Quelli che dicono che il debito pubblico deve essere restituito dicono delle stupidaggini.
La Banca d’Italia, con i prestiti ricevuti attraverso il Quantitative Easing della BCE ma anche nell’ambito delle proprie attività di Investimento Ordinario, ha acquistato più di 400 mld di euro di titoli di Stato.
Attualmente, quando questi Titoli arrivano alla scadenza, lo Stato li deve “rimborsare” alla sua Banca Centrale e con questo denaro la Banca d’Italia ne acquista di nuovi sui Mercati Finanziari, che guadagnano notevolmente in questa attività, mentre lo Stato paga più interessi.
Se lo Stato decidesse di “consolidare” solo i Titoli di Stato detenuti da Banca d’Italia, questa parte del debito verrebbe trasformato da “redimibile” in “irredimibile”, quindi senza scadenza.
In questo modo il 20% del debito pubblico resterebbe permanentemente nell’attivo del bilancio di Banca d’Italia e non dovrebbe essere continuamente ricollocato sui Mercati Finanziari, con ovvi vantaggi sullo Spread e sul costo degli interessi.
8) Finanziarizzazone dell’economia (da min. 7:43)
Il fatto che quasi tutto il denaro viene creato dal nulla dalle banche con i prestiti e gli interessi, che lo utilizzano solo a favore di banche e mercati finanziari, anzichè per l’economia reale, è il motivo per cui quest’ultima diventa facile preda della Finanza.
Perchè tutto il denaro viene creato solo da banche private e non direttamente dallo Stato ?
In realtà è lo Stato che autorizza le banche centrali e le banche commerciali a creare il denaro, per cui il denaro può essere creato dallo Stato per conto dei cittadini. Quindi non ha alcun senso affermare che lo Stato non ha soldi e deve restituire il debito.
9) Le Banche Pubbliche (da min. 8:42)
In Germania più del 50% del sistema bancario è pubblico e finanzia l’economia reale, e questo rappresenta un grosso vantaggio competitivo per il sistema tedesco.
Inoltre l’acquisto dei Titoli di stato da parte delle banche pubbliche, con prestiti ricevuti dalla BCE a tasso negativo, permette allo stato tedesco di risparmiare notevolmente sugli interessi, contribuendo ad aumentare lo nostro Spread.
Il governo M5S-Lega deve quanto prima attuare quella parte del suo contratto che pèrevede due banche pubbliche, una per gli investimenti, utilizzando Cassa Depositi e Prestiti, una per il credito, nazionalizzando Monte dei Paschi di Siena.
Solo in questo modo siamo in grado di rispettare quanto previsto dall’art.47 della nostra Costituzione: “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito“.
10) Le politiche di austerity (da min. 9:48)
In questi ultimi 10 anni ci hanno imposto politiche di austerity con la promessa che l’anno successivo ci sarebbe stata la ripresa, ma quella che abbiamo avuto tutti gli anni è stata solo una ripresa … per i fondelli!
Le politiche di austerity hanno un problema, finiscano per innescare un circolo vizioso nel quale l’aumento delle tasse e la riduzione della spesa pubblica, provocano una riduzione della domanda interna e del PIL, con conseguente peggioramento delle entrate fiscali e dei parametri macroeconomici come il debito ed il rapporto debito/PIL. Servono politiche espansive, ma senza generare debito.
11) Soluzioni per “gestire” il debito pubblico (da min. 10:28)
Il debito pubblico deve essere monetizzato come è stato fatto in questi ultimi anni, ma questa monetizzazione deve diventare permanente in modo che non costituisca un problema per uno Stato sovrano come è ancora l’Italia.
Per “gestire” il debito pubblico, bastano due soli articoli di “Legge sul debito pubblico”:
- Art.1 – Vengono consolidati tutti i titoli di stato detenuti da Banca d’Italia (più di 400 mld di euro), che saranno trasformati in un “debito irredimibile”, cioè che non deve essere rimborsato perchè senza scadenza, e con interesse zero.
- Art.2 – I Titoli di Stato di nuova emissione avranno valenza fiscale, cioè i detentori dopo la scadenza potranno scegliere, in alternativa al pagamento in euro da parte dello Stato, di utilizzare i titoli come “sconto” per la riduzione delle tasse. In questo caso, al valore nominale del titolo potrà essere aggiunto un interesse pari a quello del titolo, applicato per il periodo che va dalla scadenza fino al giorno del suo effettivo utilizzo come detrazione fiscale.
Questo secondo articolo serve per evitare le speculazioni finanziarie, perchè in questo modo si azzera il rischio di perdere il capitale alla scadenza, potendo utilizzare il titolo anche per pagare le tasse.
12) Soluzioni per uscire dalla crisi economica (da min. 14:56)
Per uscire dalla crisi economica bisogna fare politiche espansive, per le quali lo Stato deve e può utilizzare la propria sovranità monetaria e fiscale, senza violare i Trattati Europei, anzi contribuendo a raggiungere gli obiettivi sacrosanti previsti dall’art.3 comma 3 del TUE sopra citato.
Le soluzioni concrete e realizzabili da subito, sono essenzialmente quattro:
- lo Stato deve riprendere il controllo della sua Banca Centrale attraverso il riacquisto delle quote di partecipazione che devono tornare in mano ad aziende pubbliche;
- bisogna creare un sistema di banche pubbliche a sostegno degli investimenti e del risparmio nell’economia reale, oltre che per acquistare Titoli di Stato italiani, risparmiando sugli interessi;
- consolidamento del debito detenuto da Banca d’Italia e titoli di stato a valenza fiscale;
- creazione di un Sistema Integrato di Riduzione Erariale che permetta sia il Reddito di Cittadinanza che la Flat Tax senza aumentare il debito Pubblico.
Per analizzare a fondo quest’ultima soluzione, certamente la più importante ed innovativa, che abbiamo chiamato S.I.R.E., cioè Sistema Integrato di Riduzione Erariale, che permette di realizzare il Reddito di Cittadinanza e la Flat Tax senza fare debito, dovrò scrivere un altro articolo nelle prossime settimane.
Intanto vi preannuncio che sabato 15 settembre 2018 alle ore 16,00 siete tutti invitati a Bologna in Via Gorki n.16, nella Sala Centofiori da 300 posti che il Comune di Bologna ci ha gentilmente concesso con il suo Patrocinio, dove spiegheremo la nostra visione rivoluzionaria del mondo e di come sia possibile cambiarlo per vivere tutti più felici.
Fabio Conditi
Presidente dell’associazione Moneta Positiva