Il 2020 rimarrà nella nostra memoria come l’anno del virus Covid19, del lockdown, del distanziamento sociale e delle mascherine. Probabilmente anche l’anno dell’esplosione del debito pubblico e della più grave crisi economica della storia. Ma stiamo vivendo anche un altro evento storico, che rischia di rimanere sottotraccia, nascosto sotto la coltre del terrorismo mediatico: il Superbonus 110%.
1 – Il terrorismo sul Covid19
Oggi i mezzi d’informazione utilizzano tutte le loro armi di distrazione di massa, per convincerci della pericolosità del “Virus Covid19”, che in Italia negli ultimi mesi ha generato un alto numero di contagiati e provoca ogni giorno la morte di alcune decine di persone. Dimenticando di dire che nella maggior parte dei casi questo virus non produce alcuna malattia, ma soprattutto che seguitano a morire in Italia, per tantissime altre cause ben più pericolose, una media di circa 1.772 persone al giorno (dati del 2019).
Invece di utilizzare la scienza e le tecnologie per studiare questo virus ed individuare le terapie migliori per aiutare le persone più debilitate, ci hanno convinto che bisogna assolutamente evitare di entrare in contatto con il virus e che per questo motivo sono pienamente giustificate le misure restrittive delle nostre libertà individuali.
In questo modo si aggrava il problema del debito pubblico (vai al punto 2).
2 – Il terrorismo sul Debito Pubblico
Da tanti anni i mezzi d’informazione utilizzano tutte le loro armi di distrazione di massa, per convincerci della pericolosità del “Debito Pubblico”, che in Italia sta raggiungendo la cifra record del 160% rispetto al PIL. Dimenticando di dire che nella maggior parte dei paesi del mondo questo debito non produce alcun problema, ma soprattutto che cresce maggiormente in quelli più ricchi, come il Giappone che ha superato ampiamente e senza problemi il 240% del PIL.
Invece di utilizzare la scienza e le tecnologie per analizzare le componenti del debito pubblico ed individuare le soluzioni migliori per gestirlo nei paesi più indebitati, ci hanno convinto che bisogna assolutamente evitare di aumentarlo e che per questo motivo sono pienamente giustificate le misure recessive delle politiche economiche di austerity.
In questo modo si aggrava il problema della salute pubblica (torna al punto 1).
All’interno di questo loop disastroso, e forse proprio a causa di esso, c’è stato un altro evento che invece potrebbe cambiare la nostra visione dell’economia e della società, ponendo le basi per un radicale cambiamento di paradigma.
3 – Superbonus 110%
Il Superbonus 110% è un evento storico di cui nessuno ha capito la portata innovativa e rivoluzionaria.
In questo articolo https://vcomevittoria.it/rinascimento-economico-un-vaccino-contro-le-crisi/ del 25 marzo scorso, avevo illustrato il nostro “vaccino” contro la crisi economica, che avevamo inviato come un preziosissimo seme, sia al Governo che a tutti i parlamentari. Complici anche i due convegni al Senato, cui avevamo partecipato nel 2019, e anche i due precedenti alla Camera nel 2016 e nel 2018 (trovate i video nel nostro Canale YouTube Moneta Positiva ), il seme consegnato all’inizio del lockdown ha finalmente generato la sua prima piantina.
La soluzione da noi proposta si chiama “SIRE”, un “vaccino trivalente contro la crisi economica”, la cui componente principale è costituita dalla possibilità di utilizzare le detrazioni fiscali concesse per le ristrutturazioni edilizie, come strumento di scambio elettronico a valenza fiscale e ad accettazione volontaria. Considerato che le detrazioni fiscali da anni sono un credito fiscale concesso dallo Stato senza aumentare il proprio debito pubblico, la nostra proposta era di renderlo cedibile a tutti, in modo da farlo diventare un mezzo di pagamento molto simile al credito bancario elettronico.
Finalmente con il DL Rilancio, è diventato realtà il Superbonus 110%, che è un credito d’imposta cedibile a tutti, concesso dallo Stato per gli interventi di miglioramento sismico e/o energetico che i privati effettueranno sulle loro abitazioni.
Vediamo quali sono le novità più importanti di questo Superbonus, ma soprattutto perché è una soluzione innovativa e rivoluzionaria da un punto di vista macroeconomico.
La 1° novità è che si ricevono crediti d’imposta pari al 110% della spesa sostenuta.
I cittadini che fanno interventi di miglioramento energetico e/o sismico sui loro immobili, possono ricevere dallo Stato il 110% della spesa che hanno sostenuto sotto forma di crediti d’imposta elettronici, che possono essere detratti dalle proprie tasse nei prossimi 5 anni, per un importo pari al 22% all’anno.
In pratica i cittadini ricevono un quantitativo di crediti d’imposta superiore alla spesa che hanno sostenuto.
La 2° novità è che i crediti d’imposta sono cedibili a tutti.
I crediti d’imposta o fiscali ricevuti, non solo possono essere utilizzati per ridurre le proprie tasse nei 5 anni successivi, ma possono anche essere ceduti a tutti, comprese le banche e gli intermediari finanziari, che li accettano perchè anche loro possono utilizzarli per ridurre le prioprie tasse nei 5 anni successivi. O cederli a loro volta.
In pratica i crediti fiscali elettronici diventano a tutti gli effetti un strumento di scambio e/o un mezzo di pagamento che può circolare nell’economia reale e stimolare la ripresa economica. Addirittura si possono cedere cederli ad una banca o ad un intermediario finanziario, ricevendo in cambio un quantitativo un po’ inferiore di moneta in euro (circa il 100% del costo dei lavori).
Considerato che da anni lo Stato ha problemi di bilancio e di debito pubblico, notevolmente peggiorati con il Covid19, la maggior parte delle persone si fa la stessa domanda : “ma dove prende lo Stato i soldi con cui ristrutturo la mia casa?”.
Come dico sempre, le domande sono spesso più importanti delle risposte, ma in questo caso la domanda che ci saremmo dovuti fare da anni è un’altra.
Chi crea oggi tutti i soldi che usiamo?
Proveremo a rispondere dettagliatamente nei prossimi articoli, partendo dall’ABC dell’economia e della moneta. Per ora è sufficiente sapere che praticamente tutto il denaro che usiamo viene generato dal sistema bancario attraverso i prestiti.
Quando ad esempio ci dicono che il debito pubblico (e/o privato) può e deve essere ridotto, questa affermazione è un assurdità da un punto di vista macroeconomico, perché se anche riuscissimo ad eliminare questo debito, allora scomparirebbe tutto il denaro che usiamo negli scambi di beni e servizi, lasciandoci come unica possibilità il baratto.
Possiamo addirittura dimostrare che il debito pubblico e privato, generato dal tipo di moneta che usiamo attualmente, è matematicamente inestinguibile e costretto a crescere continuamente in modo esponenziale, a causa degli interessi. Ma questo è un discorso che ci porterebbe fuori tema.
Per capire la portata innovativa e rivoluzionaria della credito fiscale cedibile, ci basta constatare che praticamente tutta la moneta che usiamo è “a debito”, perchè viene generata dal sistema bancario attraverso i prestiti e gli interessi.
Quindi se lo Stato vuole fare politiche economiche espansive, per immettere più denaro nell’economia reale ed uscire dalla crisi economica, in questo sistema basato su una moneta a debito, ha solo due possibilità per farlo:
- tassare più di quanto spende, aumentando il debito privato di cittadini ed imprese;
- emettere di titoli di stato e pagare interessi, aumentando però il debito pubblico.
Oggi tutto ciò non ha alcun senso, soprattutto se consideriamo che la moneta non ha più alcun legame con l’oro. Non avendo più un valore intrinseco, il suo valore è basato sulla fiducia che quella moneta sia accettata da un certo gruppo di persone. Più ampio è questo gruppo, maggiore è la fiducia che noi abbiamo in quella moneta.
Ma qual è il requisito che una moneta deve avere, per essere sicuri che sarà accettata da tutta la popolazione di uno Stato? Il requisito principale è la sua accettazione per il pagamento o la riduzione delle tasse, che è una esigenza che hanno tutte le persone che vivono all’interno di quei confini.
La moneta quindi è un credito fiscale
Infatti lo Stato ha ancora la sovranità fiscale, cioè il potere di imporre o ridurre le tasse, e quindi ha anche il potere di decidere con quale mezzo di pagamento possiamo e dobbiamo pagare le tasse. Quindi è anche l’unico soggetto, in un determinato territorio, che può creare nuovi strumenti di scambio, senza doverli prendere in prestito da chicchessia. L’importante è che abbiano il potere di estinguere o ridurre il nostro debito fiscale e questo potere oggi è ancora di competenza esclusiva dello Stato (art.117 punto “e” della nostra Costituzione):
“Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie: …
e) moneta, tutela del risparmio e mercati finanziari; tutela della concorrenza; sistema valutario; sistema tributario e contabile dello Stato; armonizzazione dei bilanci pubblici; perequazione delle risorse finanziarie;”
Sicuramente sono un credito fiscale le monete metalliche e le banconote in euro, ma lo è anche e soprattutto il credito bancario elettronico, creato dal nulla dalle banche private. Anzi oggi è diventato l’unico strumento accettato dallo Stato per il pagamento delle tasse, non essendo più ammessi i contanti.
Il credito d’imposta elettronico generato dal Superbonus 110% è in grado di ridurre il nostro debito fiscale, ma essendo anche trasferibile ad altri soggetti, comprese banche ed intermediari finanziari, è diventato anche uno strumento di scambio e/o un mezzo di pagamento ad accettazione volontaria, simile al credito bancario che usiamo oggi.
Ma rispetto a tutta la moneta che usiamo oggi, il credito fiscale ha due enormi vantaggi :
- è di proprietà dello Stato che lo emette;
- non genera debito pubblico per lo Stato.
Quindi è una moneta positiva, cioè di proprietà dei cittadini e libera dal debito.
Possibili evoluzioni della cessione del credito d’imposta
Con il Superbonus 110%, il credito d’imposta oggi può essere assegnato ai privati per i lavori eseguiti sulle loro abitazioni, ma anche assegnato agli Istituti Autonomi Case Popolari (IACP o similari), che sono enti pubblici.
Il passaggio successivo, una volta capito che può essere utilizzato anche per la spesa dei soggetti pubblici, è utilizzarlo per una parte della spesa pubblica dello Stato. In modo se lo Stato vuole sostenere e rilanciare l’economia reale, non sarà più costretto a chiedere i soldi in prestito a qualcun altro, sia esso l’Unione Europea o i mercati finanziari, con l’obbligo prima o poi di doverli restituire, pagando anche interessi. In questo modo eviterebbe i ricatti e le ritorsioni dei suoi creditori, che vogliono sempre imporgli le famose riforme strutturali, che fino ad oggi hanno solo peggiorato la crisi economica.
Nel 1300 abbiamo inventato le banche e le note di banco cartacee, antenate delle attuali banconote, e questo ci ha permesso di vivere una delle epoche più belle e ricche della nostra storia, il Rinascimento Italiano. Oggi siamo il 1° paese al mondo ad inventare e sperimentare un nuovo mezzo di pagamento elettronico creato dallo Stato senza aumentare il debito pubblico, che potrebbe generare un Nuovo Rinascimento Economico in grado di valorizzare le enormi ricchezze umane, artistiche e culturali che abbiamo.
Ovviamente ci sono ancora molti accorgimenti da implementare affinchè questo strumento funzioni al meglio: una piattaforma elettronica di scambio collegata ad una carta di credito, la semplificazione della gestione dei conti correnti fiscali, l’utilizzo per ridurre le tasse dopo 2 anni, invece che in 5 anni, la possibilità di utilizzare il credito negli anni successivi, l’introduzione di un incentivo annuo per evitare lo “sconto” quando si cedono in cambio di euro.
Ma è comunque un primo passo importante nella direzione giusta. Noi seguiteremo a collaborare con le istituzioni per migliorare questa soluzione fino a renderla perfetta.
Perchè LORO non molleranno facilmente, ma NOI NON MOLLEREMO MAI.
© Fabio Conditi, Presidente dell’Associazione Moneta Positiva