Il problema causato dalle banche è Ignazio Visco?
Ma mi faccia il piacere! Direbbe Totò.
Il problema è cercare di capire da chi dipende la Banca Centrale indipendente, perchè chi sostiene che è indipendente o è incompetente o è in malafede, visto che in realtà “dipende” dal sistema bancario privato.
Dichiarare che la Banca d’Italia deve essere indipendente dal Governo dello Stato italiano, che siamo noi, equivale a essere quel marito che si sente dire dall’amante della moglie, che deve essere indipendente da lei. Se qualcuno è riuscito a convincerci a rendere indipendente una istituzione dello Stato così importante nella creazione di denaro, come la Banca Centrale, sostenendo addirittura che “la moneta è come un velo che non influenza l’economia“, ci deve venire il legittimo sospetto che stia applicando il famoso detto “Al contadino non far sapere quant’è buono il formaggio con le pere“.
A questo proposito segnalo un interessantissimo articolo di Enrico Grazzini di oggi su “Il Fatto Quotidiano” http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/10/24/bankitalia-il-parlamento-ha-pieno-diritto-di-chiedere-una-svolta/3932491/, che finalmente comincia a sfatare il mito dell’indipendenza della Banca centrale, che ormai può essere inserito a ragione tra le ombre del mito della caverna di Platone. Se poi volete approfondimenti un po’ più tecnici c’è anche la versione più estesa su Micromega http://blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/?p=23381.
Dice Enrico che ringrazio :
“Non c’è nulla di più politico della moneta e delle politiche bancarie: esse incidono sullo sviluppo economico e sulla distribuzione dei redditi, esattamente come la politica fiscale. Quindi il Parlamento, che decide sulle tasse, ha il diritto di intervenire anche sulla moneta“.
La discussione se confermare o meno Antonio Visco è uno specchietto per le allodole, il problema non è il Governatore della Banca d’Italia, ma la presunta e sbandierata indipendenza della nostra Banca Centrale, che pur essendo ancora una istituzione di diritto pubblico dello Stato, è in realtà controllata dalle stesse banche che dovrebbe controllare.
Un po’ come se nominassimo Marescialli dei Carabinieri, i migliori ladri in circolazione e poi ci lamentassimo che non diminuiscono i furti ed i ladri rimangono liberi. Non voglio dire che i banchieri sono ladri, per carità, ma certamente non si può pretendere di lasciare un potere così enorme come quello monetario, in mano a persone che svolgono contemporaneamente il ruolo di controllati e controllori. Ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Ma voglio fare un passo in avanti.
Visto che fino a prova contraria la sovranità monetaria è ancora del popolo italiano, come dichiara anche la Banca d’Italia, perchè non cominciamo a ragionare sulla necessità che lo Stato ricominci ad usarla ?
Attualmente di tutto il denaro che usiamo solo lo 0,3% è creato dallo Stato sotto forma di monete metalliche, mentre tutto il resto è creato dal nulla dal sistema bancario attraverso i prestiti, rifornito e sostenuto dall’Eurosistema BCE/Bankitalia, che oltre a stampare le banconote, crea anche moneta elettronica bancaria anche attraverso i prestiti LTRO o il Quantitative Easing.
Questa creazione di denaro dal nulla, che è stata concessa alla BCE dagli Stati, permette a Mario Draghi di affermare che i soldi non possono finire e che quindi abbiamo ampie risorse per far fronte alle nostre emergenze. Ma perché le emergenze sono solo banche e mercati finanziari, e non le necessità dell’economia reale come crescita economica, occupazione, investimenti, sviluppo, ambiente, ricostruzioni post-terremoto ?
E’ ora di cambiare paradigma e di abbandonare definitivamente il mito dell’indipendenza della Banca Centrale, perché un potere così grande come la creazione del denaro deve dipendere dall’unico soggetto che ha il diritto di esercitarlo : tutti noi cittadini.
La moneta deve essere di proprietà dei cittadini e libera dal debito, emessa da un organismo pubblico, indipendente sì, ma eletto democraticamente e trasparente nelle sue scelte, permettendo alla popolazione di intervenire direttamente quando non rispetta gli obiettivi che ci siamo prefissi.
Non è più accettabile che il Presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, si presenti in conferenza stampa affermando “candido come la neve”, che il suo obiettivo è solo la stabilità dei prezzi con inflazione al 2%, quando nei Trattati c’è scritto in modo chiaro che, fatto salvo questo obiettivo, deve contribuire agli obiettivi dell’Unione Europea definiti dall’art.3 del TUE, che sono tra gli altri una crescita economica equilibrata e la piena occupazione.
Oggi il denaro che usiamo principalmente è quello elettronico bancario, cioè il famoso “credito”, ed è impensabile tornare all’uso esclusivo delle sole monete metalliche e banconote.
Ma il “credito” viene definito in modo da chiaro dalla nostra Costituzione all’art.47 che recita:
“La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito. Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese”.
C’è qualche romantico illuso che pensa che questo articolo della Costituzione sia rispettato in questo momento ?
Il problema è Ignazio Visco ? Ma mi faccia il piacere!
Di tutto questo e di molto altro abbiamo parlato nella trasmissione Notizie Oggi di Vito Monaco su Canale Italia il 25 ottobre 2017, insieme con il grande Povia, con il quale c’è una sincera sintonia su questi temi. Possiamo anche non essere d’accordo con tutte le sue opinioni, ma riconosciamo il valore di un cantautore che, dopo aver vinto Sanremo, ha comunque deciso di intraprendere con le sue canzoni una strada di impegno sociale che non lo ha certo aiutato, ma che aiuta a far crescere tutti noi. Grazie Giuseppe.
Presidente dell’Associazione Moneta Positiva