È possibile progettare e realizzare un futuro positivo?
Abbiamo cominciato l’anno dicendo che il primo passo per realizzare un futuro positivo è immaginarlo, come aveva fatto anche John Maynard Keynes nel 1930 immaginando che nel 2030 avremmo lavorato solo 15 ore alla settimana >>> QUI.
Questo vale per qualsiasi prodotto dell’attività umana.
Per fare un edificio, una macchina, una tecnologia, un’app, un robot, un’opera d’arte, un film, un libro, una medicina, il primo passo è immaginarli, ma poi dobbiamo anche progettarli e realizzarli.
Quindi immaginare un futuro positivo è necessario, ma non è sufficiente.
Possiamo anche provare ad immaginare una società dove c’è un benessere equo e sostenibile per tutti, piena occupazione e progresso sociale, istruzione e sanità che funzionano, edifici terremotati ricostruiti, infrastrutture che non crollano, territori che non franano, fiumi che non esondano, dove l’economia si occupa dei bisogni delle persone e non dei mercati finanziari, dove la politica si occupa dell’interesse della collettività e non solo di pochi privilegiati.
Chi non vorrebbe una società così, ma c’è un problema apparentemente irrisolvibile.
Qualunque soluzione immaginiamo agli attuali problemi, abbiamo bisogno di più soldi.
Ma se l’unico modo di avere più soldi è chiederli in prestito ai mercati finanziari o al sistema bancario privato, cui dobbiamo però restituirli con gli interessi, avremo sempre un debito pubblico e privato enorme che ci impedirà anche solo di immaginare il futuro che vorremmo.
In più siamo soggetti ai ricatti ed alle ritorsioni di chi quel denaro lo crea con un clic del computer.
In tutti i settori industriali, tecnologici e informatici, negli utlimi 10 anni l’innovazione ha prodotto grandi risultati, tanto che oggi siamo in grado di risolvere qualsiasi problema e di raggiungere qualsiasi obiettivo.
Ma sul denaro siamo rimasti ancorati ad una “moneta debito” che esiste da millenni.
Abbiamo cambiato il materiale di cui è costituita, passando dalle tavolette di argilla, ai metalli, alla carta, fino agli attuali bit elettronici, ma il meccanismo di creazione della moneta è sempre lo stesso : il debito e gli interessi.
In questo modo la moneta condiziona la nostra società e la nostra vita, ma per la maggior parte delle persone è ancora un “oggetto sconosciuto”.
Soprattutto non c’è consapevolezza che nell’attuale sistema economico, per aumentare la quantità di moneta, è necessario aumentare il debito pubblico e/o privato, altrimenti la moneta scompare.
Ma la moneta non è come l’aria o come l’acqua, non esiste già in natura, per poter circolare deve essere creata dal nulla da qualcuno e immessa nel sistema economico.
La moneta è uno strumento di scambio convenzionale che si crea dal nulla per legge, per cui dire che lo Stato non ha soldi e che per questo deve fare politiche di austerity, è un controsenso perchè in realtà è l’unico che può crearli e senza generare debito, perchè è l’unico che può determinarne il valore, dichiarando di accettarli in pagamento delle tasse.
Se vogliamo un futuro positivo, dobbiamo cambiare paradigma, immaginando, progettando e realizzando una moneta diversa da quella attuale, che possa essere utilizzata nell’economia reale senza portarsi dietro il fardello del “debito”.
Come diceva Albert Einstein “Non puoi risolvere un problema con lo stesso tipo di pensiero che hai usato per crearlo“.
Questo è l’obiettivo dell’evento che stiamo organizzando per mercoledì 22 gennaio 2020, presso l’Auditorium Spira Mirabilis in Via Pagani n.25 a Formigine (MO).
Con i relatori Orango Riso, Giovanni Lazzaretti, Giovanni Zibordi e Marco Antonio Attisani cercheremo di affrontare l’argomento in modo multidisciplinare, utilizzando diversi approcci : psicologico, religioso, filosofico, storico, economico, monetario, finanziario, giuridico, sociale, etico, ambientale, ecc…
Insieme cercheremo non solo di immaginare, ma anche di “Progettare e realizzare un futuro positivo“.
Un futuro dove ci sia benessere equo e sostenibile per tutti, piena occupazione e progresso sociale, istruzione e sanità che funzionano, edifici terremotati ricostruiti, infrastrutture che non crollano, territori che non franano, fiumi che non esondano, dove l’economia si occupa dei bisogni delle persone e non dei mercati finanziari, e la politica si occupa dell’interesse della collettività e non solo di pochi privilegiati.
Ma per raggiungere questo obiettivo ambizioso, abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti.
Se vogliamo cambiare il mondo, prima dobbiamo cambiare noi stessi.
Quindi se vuoi un futuro positivo, partecipa e/o condividi.
© Fabio Conditi, Presidente dell’Associazione Moneta Positiva