Io sono una persona razionale, positiva, poco incline alla manifestazione impulsiva ed emotiva di una arrabbiatura.
Però se proviamo a riflettere, quando decidiamo di fare qualche cambiamento importante nella nostra vita, prima c’è sempre una fase nella quale ci siamo arrabbiati perché qualcosa non andava nella nostra vita.
Che so, ad esempio un’arrabbiatura sul lavoro, per un problema che ci angoscia, oppure una discussione con un amico o con un familiare, per un rapporto che non ci soddisfa, insomma c’è spesso un’arrabbiatura all’inizio di una fase importante di cambiamento.
L’arrabbiatura può essere cieca se non siamo in grado di controllarla o di comprenderne le ragioni profonde, ma può anche essere consapevole e positiva, se siamo in grado di capirne le vere motivazioni e riusciamo ad utilizzarla per un cambiamento positivo della nostra vita.
Da questo punto di vista io sono un “arrabbiato consapevole e positivo”, e credo che dobbiamo esserlo anche tutti noi, se vogliamo sperare di migliorare il nostro futuro.
Provo a spiegare perché sono arrabbiato.
La situazione che stiamo vivendo è drammatica.
Non serve dirvi che le cose vanno male, … tutti quanti sanno che vanno male.
Tutto sembra ineluttabile ed ormai predestinato.
Ci stiamo progressivamente abituando al peggio, alla perdita della nostra ricchezza, dei nostri diritti, della nostra libertà.
Ma al peggio non c’è mai un limite.
Diceva un saggio, quando sembra che hai toccato il fondo, è lì che incominci a scavare.
Vi racconto quando IO mi sono arrabbiato contro il sistema ed ho cominciato il mio percorso consapevole e positivo che mi ha portato ad occuparmi di economia nonostante fossi solo un ingegnere..
Nel 2007-2008 abbiamo avuto la crisi dei mutui sub-prime, fino a quel momento se vi ricordate, se andavi in banca ti prestavano tutto ciò che volevi, senza alcun problema.
Dopo quella tremenda e pesantissima crisi finanziaria, le banche non ti prestavano più niente, come se i soldi fossero scomparsi … Qualcuno ha capito cos’era successo ? Qualcuno ha capito perché era successo ?
In seguito a quella crisi, abbiamo sopportato per anni politiche di austerity pesantissime, perché ci dicevano che il debito pubblico era troppo grande, che bisognava fare sacrifici, perché così l’anno dopo ci sarebbe stata la ripresa, mentre invece abbiamo avuto solo … una ripresa per i fondelli !!!
Li ho cominciato ad arrabbiarmi, lo ammetto, perché non riuscivo a capire il motivo di tanti sacrifici che non risolvevano il problema, ma anzi lo aggravavano, perché di anno in anno, stavamo sempre peggio.
Ma la rabbia iniziale ho cominciato a sostituirla con il desiderio prima di tutto di capire che cosa stava succedendo davvero, aldilà di ciò che ci raccontano nella televisione di regime o nei testi universitari, dove domina il pensiero unico neoliberista.
E una volta capito qual è il cuore del neoliberismo, sono arrivato alla conclusione che non solo non è la soluzione del problema, ma ne è addirittura la causa.
Il neoliberismo pone il profitto e la rendita finanziaria al disopra di qualsiasi altra cosa.
Le persone sono considerate solo come un semplice fattore di produzione, schiavi in una catena di montaggio che ha come unico obiettivo arricchire pochi privilegiati.
Lo abbiamo scoperto quando tutte le banche centrali del mondo, per risolvere la crisi economica, hanno cominciato a stampare soldi in grandi quantità … bellissimo, una gran bella soluzione.
Ma voi li avete visti, questi soldi ? Sono arrivati nelle vostre tasche ? Figuriamoci, sono finiti solo nelle banche e nei mercati finanziari, per sostenere le bolle speculative ed arricchire chi era già schifosamente ricco.
Noi nel frattempo ci siamo sempre più impoveriti, molti di noi hanno perso il lavoro, e chi ce l’ha ancora, ha visto ridursi il proprio stipendio e vive oggi con la paura di perderlo.
Quei pochi soldi che abbiamo, non sappiamo più dove metterli: se li tieni in banca vengono mangiati dai costi che ti addebitano, se li investi in borsa rischi di perderli. Comunque basta un niente, come in Grecia, per bloccare i conti correnti bancari e non riuscire più a riprendere i tuoi soldi.
Le banche possono fare prestiti agevolati per arricchire gli amici degli amici, ma se falliscono con il bail-in sei tu che rischi di perdere i tuoi soldi, non loro.
I mercati finanziari possono fare speculazioni finanziarie per arricchire pochi privilegiati, ma se crollano interviene lo Stato con le nostre tasse e sei tu che ci rimetti i tuoi soldi, non loro.
La crisi economica peggiora sempre di più, sappiamo ormai che l’aria è irrespirabile e il nostro cibo è immangiabile, che la sanità è al collasso e dobbiamo sperare di non ammalarci …
… Purtroppo non c’è nessuno che sappia cosa fare e non se ne vede la fine.
Stiamo seduti a guardare la TV mentre qualcuno, giorno dopo giorno, ci racconta sempre un nuovo disastro, … prima c’è stata l’emergenza economica, seguita dall’emergenza del virus, poi dall’emergenza energetica e oggi dall’emergenza della guerra, come se l’emergenza fosse un fatto normale ed ordinario …
Sappiamo che le cose vanno male, PIÜ CHE MALE, ma non si vede una via di uscita.
È la follia più totale, è come se tutto ovunque fosse impazzito, siamo talmente impauriti da tutto ciò che ci raccontano, che addirittura non usciamo più.
Ce ne stiamo in casa e lentamente il mondo in cui viviamo diventa sempre più piccolo e diciamo soltanto: “Almeno lasciateci tranquilli nei nostri salotti, PER PIACERE! Lasciatemi il mio tostapane, la mia TV, la mia vecchia bicicletta e io non mi lamento … ma.. ma almeno LASCIATEMI TRANQUILLO!”
BE’, IO NON VI LASCERÒ TRANQUILLI.
La mia non è una minaccia, ma uno stimolo a risvegliarvi.
Io voglio che voi vi arrabbiate, ma di una rabbia consapevole e positiva.
Non voglio che protestiate, non voglio che vi ribelliate, non voglio che gridiate al complotto, perché tanto non sapremo mai di chi è la colpa … io non so dirvi chi ha causato la crisi dei muti sub-prime, chi ha messo in circolazione il virus, chi sta distruggendo l’ambiente o chi ha voluto la guerra.
Io so soltanto che prima dovete arrabbiarvi, perché l’emergenza non è un fatto normale.
Dovete dire a voi stessi: “Sono un essere umano, dannazione! La mia vita ha un valore!”.
Quindi io voglio che ora voi vi concentriate, voglio che tutti voi smettiate di fare qualsiasi altra cosa, che vi fermiate un momento a riflettere, ripetendo a voi stessi: “Sono arrabbiato nero, consapevole che tutto questo non lo accetterò più!”
Quante cose sono accadute e accadono, senza che noi sappiamo perché ? Noi vogliamo solo … lavorare tranquilli, stare con la nostra famiglia, con i nostri amici, avere una VITA tranquilla, senza troppi pensieri …
E invece abbiamo subìto prima la crisi economica, poi la crisi ambientale, dopo la crisi sanitaria, adesso la crisi militare dovuta alla guerra, ma il risultato è sempre lo stesso, poche persone già ricche si arricchiscono sempre di più a scapito di tutti noi.
Per questo voglio che vi fermiate, in questo preciso istante.
Riflettete, ascoltate la rabbia che avete dentro, e usate il vostro pensiero per fissare questo semplice concetto nella vostra testa: “Sono un essere umano, dannazione! La mia vita ha un valore”.
Le cose devono cambiare, ma prima vi dovete arrabbiare e dire a tutti: “Sono arrabbiato nero, consapevole che tutto questo non lo accetterò più!”.
Fermatevi, fermatevi un attimo a pensare, riflettete un minuto, tutto ciò che sta accadendo di sbagliato nel mondo, non lo avete voluto VOI, non lo avete deciso VOI e non lo avete causato VOI :
- sono altri che nel 2007-2008 hanno aumentato la bolla speculativa sui mercati finanziari fino a farla scoppiare, causando la crisi economica che ci ha impoveriti;
- sono altri che avrebbero dovuto risolvere la crisi evitando che ne subissimo le conseguenze, mentre invece hanno imposto politiche di austerity che non hanno risolto il problema ma anzi lo hanno aggravato;
- sono altri che avrebbero dovuto creare denaro per risolvere la crisi e invece lo hanno creato solo per banche e mercati finanziari, non certo per l’economia reale, cioè per tutti noi;
- sono altri che avrebbero dovuto evitare che la corsa al massimo profitto distruggesse l’ambiente in cui viviamo, creando montagne di rifiuti tossici ed inquinanti e mettendo a rischio la vita sul nostro pianeta;
- sono altri che hanno favorito la diffusione del virus, impedito la cura della malattia, puntato tutto su vaccini che non hanno risolto il problema, ma anzi lo hanno aggravato;
- sono altri che hanno voluto la gleba-lizzazione, come dovremmo chiamarla, perché ha solo aumentato tre grandi distopie, la disoccupazione, la disuguaglianza e la distruzione dell’ambiente;
- sono altri infine che vogliono le guerre, distruggendo intere nazioni ed uccidendo popolazioni inermi … Ricordiamo ancora la Serbia, l’Afghanistan, l’Iraq, la Libia, la Siria e oggi anche l’Ucraina, ma siamo sempre noi che ne subiamo le conseguenze, direttamente con le morti e le distruzioni, indirettamente con l’arrivo di rifugiati di guerra o migranti in fuga dalla povertà.
Noi non sappiamo chi sono i responsabili che seguitano a creare le condizioni perché le persone muoiano di fame, di crisi economica, di malattia, di vaccino, di inquinamento o di guerra.
Non sapremo mai di chi è la colpa, ma so nel profondo del mio cuore e della mia anima, che non è colpa mia, che non è colpa tua, che non è colpa di nessuno di noi che subiamo tutto ciò da anni e senza protestare.
Io so soltanto che è arrivato il momento di essere consapevoli che siamo esseri umani e che la nostra vita ha un valore. E se accade tutto questo, non potete accettarlo e dovete essere arrabbiati.
Ma non ve la dovete prendete con chi non è allineato, chi rifiuta il pensiero unico mainstream, con chi protesta contro misure inutili e dannose, con chi rifiuta di sottoporsi al vaccino che non ha alcuna giustificazione scientifica e giuridica. Ascoltateli, sono persone che subiscono come voi ma non si arrendono, e forse hanno capito qualcosa che vi può essere utile. Ascoltateli.
Dobbiamo essere consapevoli che il cambiamento inizia sempre da noi stessi, dalla nostra capacità di evitare i condizionamenti dell’informazione ufficiale, dobbiamo avere il coraggio e la determinazione per uscire fuori dalla caverna di Platone, per cercare di scoprire qual è la verità.
Smettiamola di credere ciecamente a ciò che ci racconta la Televisione di regime, perché non racconta la realtà vera, ma solo quello che ci vogliono far credere.
Voglio che vi fermiate a riflettere in questo istante, che ascoltiate la rabbia che avete dentro ed usiate il vostro pensiero per fissate questo concetto nella vostra testa: “Sono un essere umano, dannazione! La mia vita ha un valore unico ed inestimabile”.
Spegniamo la televisione mainstream, pensiamo con la nostra testa ed ascoltiamo il nostro cuore.
Le cose devono e possono cambiare, ma prima ci dobbiamo arrabbiare.
Dobbiamo pensare: “Sono arrabbiato nero, consapevole che tutto questo non lo accetterò più!”.
Dopo penseremo a cosa fare per combattere la crisi, l’inflazione e il problema energetico, ma Cristo santo fermatevi un minuto e usate la vostra testa per riflettere:
PERCHÉ STA ACCADENDO TUTTO CIÒ ?
PERCHÉ I PROBLEMI SI AGGRAVANO SEMPRE DI PIÚ IN UN VORTICE SENZA FINE ?
PERCHÉ CI STIAMO IMPOVERENDO, PERDIAMO I NOSTRI DIRITTI ?
PERCHÉ POCHI PRIVILEGIATI SI ARRICCHISCONO SEMPRE DI PIÚ ?
Se vogliamo cambiare, il cambiamento inizia sempre da noi stessi, dalla consapevolezza che la soluzione è dentro di noi. Dobbiamo dare ascolto alle nostre convinzioni più profonde e naturali, senza lasciarci condizionare dalla percezione imposta dal pensiero unico neoliberista.
In altre parole, dobbiamo sviluppare un pensiero critico alternativo, avendo chiaro in mente ciò che vogliamo e come possiamo realizzarlo.
Nei prossimi interventi vi prometto che proveremo a capire come fare per uscire da questo incubo, cosa possiamo fare per favorire il cambiamento e progettare un futuro positivo per noi e per i nostri figli.
Ma oggi vi chiedo solo un favore, facciamo un primo piccolo passo nella direzione giusta.
ARRABBIATEVI, ma di una rabbia consapevole e positiva, dobbiamo rimanendo calmi e respirando profondamente … e cominciamo a ragionare, perché c’è sempre una via d’uscita e la troveremo dentro di noi.
In conclusione, ripetete con calma insieme a me:
Sono un essere umano e la mia vita ha un valore.
Per questo sono anche arrabbiato nero, consapevole che tutto questo non lo accetterò più.
Ma penso sempre positivo, perché il cambiamento inizia da me.
Come diceva Margaret Maed:
“Non dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadini consapevoli e risoluti possa cambiare il mondo.
In realtà sono stati sempre e solo loro a cambiarlo”.
Fabio Conditi
Tratto dall’intervista andata in onda per la 1° puntata della rubrica “L’arrabbiato”, durante la trasmissione Notizie Oggi condotta da Vito Monaco su Canale Italia, di seguito il video.