Si presenta il resoconto, fondato su fatti e circostanze reali, della prima giornata di un processo immaginario contro il premier Conte, e centinaia di suoi fiancheggiatori fra politici, tecnici e giornalisti: tutti imputati di concorso in strage e altri gravissimi reati.
Ha avuto inizio stamane il maxi-processo alla classe dirigente italiana, imputata di vari reati fra cui strage, violenza privata e pubblica ai danni di 60 milioni di cittadini, procurato panico, bancarotta nazionale.
Primo imputato il presidente del Consiglio dei ministri Conte. Alla sbarra con lui il presidente della Repubblica Mattarella, l’intero Governo, oltre un centinaio di “primedonne” del mainstream radiotelevisivo e della stampa, il CTS al completo e una trentina degli “esperti” che fino ad oggi avrebbero fornito dati parziali, tendenziosi o addirittura falsi.
Giudice l’avatar tridimensionale dell’imperatore Giustiniano, animato da un superprocessore AI-2020 che ingloba il Corpus Juris Civilis e tutte le fonti successive del Diritto (e che parla un italiano fluente, con una lievissima inflessione levantina).
L’accusa ha prima spiazzato tutti, dichiarandosi favorevole a un’amnistia generale per i reati consumati fino al 30 aprile, periodo nel quale -ha detto il PM- si poteva presumere un “iniziale smarrimento”. Ma subito dopo il PM ha piazzato un primo affondo micidiale dichiarando che, per i reati consumati dal 1 maggio in poi, ciascun imputato potrebbe salvarsi dai multipli ergastoli previsti per Legge solo grazie a riconosciuta “infermità mentale”. Con tono suadente, egli ha subito rassicurato gli imputati sulle alte probabilità di ottenere l’infermità mentale argomentando che: “Si sa, Dio toglie il senno a quelli che vuole dannare”. Con tono ora quasi consolatorio, il PM ha ricordato che tale maledizione/minaccia non sta scritta nella Bibbia sacra, ma “solo” nella bibbia popolare (1). E a quel punto, quando tutti parevano vagamente consolati pur nello smarrimento di fondo, il PM ha calato un ulteriore affondo rivolgendosi direttamente agli imputati: “Fossi uno di voi, preferirei essere giudicato in base alla Bibbia divina dove la misericordia è ben più abbondante che nella bibbia popolare, invece sarete giudicati in base alla legge del popolo che avete massacrato!”
Dopo un silenzio che sembrava non finire mai e che grondava sgomento, il PM non ha impostato l’accusa sui morti di Bergamo inceneriti o su altri argomenti già cavalcati dal tormentone mediatico. Egli ha proiettato sui maxischermi la tabella seguente, tanto “secondaria” in apparenza quanto micidiale, riservandosi di commentarla nel prosieguo del dibattito. Ma già l’intero collegio di difesa ondeggiava fra lo smarrito e il corrucciato, fissando e rifissando quegli otto numeri.
Intanto il PM faceva notare che, ovviamente, ogni accusa è fondata sui dati ufficiali della Protezione Civile e del Ministero della Salute (2).
Sempre con tono benevolo, il PM aggiungeva che l’ISS (Istituto Superiore di Sanità), in base alla revisione di 5.047 cartelle cliniche, offre dati precisi per valutare se una persona morta “con test positivo per il virus SARS-CoV-2”, sia morta “con” o “per” (cioè a causa di) la malattia Covid-19 (3). E proseguiva: “Ebbene, le cartelle cliniche dicono che il 96,6% di tutti quei morti presentava in media 3,6 gravi patologie preesistenti, fra le quali va ricercata la causa principale di morte in base alle direttive internazionali ICD- International Classification of Disease (4) che sono in vigore da decenni”.
Con voce sempre più ferma: “In tutti questi casi Covid-19 può ben essere stata la classica goccia che fa traboccare il vaso, esattamente come succede con l’Influenza, ma in simili casi ICD esclude che si possa registrare l’Influenza come causa principale del decesso”.
Rivolgendosi ora al giudice, il PM continuava: “Vostro Onore, restiamo con il 3,4% di cartelle cliniche in cui, non essendo registrata nessuna grave patologia soggiacente, noi non abbiamo nulla da obiettare a che Covid-19 venga riconosciuta come causa di morte”.
Lunga pausa, guardando uno ad uno i componenti del collegio di difesa, e poi: “Estrapolando la medesima percentuale al numero totale dei morti qui citati, restiamo con 1482 morti “per Covid-19”.”.
Ancora una volta l’accusa concedeva una parvenza di respiro al collegio di difesa, che sembrava un unico blocco marmoreo: “1482 morti, proiettati sull’intero anno solare, rappresentano una mortalità di 2,8 per centomila abitanti, che è addirittura inferiore a quella dell’influenza stagionale, così come calcolata in uno studio del ISS sui dati di 32 anni consecutivi (5). Quello studio presenta una serie molto complessa di dati, disaggregati per regione, età, etc., ma in definitiva condensabili in una mortalità di 3,4/100.000 abitanti”.
Alcuni avvocati della difesa, forse sollevati da quelle apparenti divagazioni, sembravano prendere un po’ di colorito ma il PM, fissando proprio costoro con sguardo da Gorgona, faceva intanto “scivolare” sui maxischermi la diapositiva successiva, ancor più impietosa perché rincarava, e di molto, la dose di ghiaccio già rovesciata con la prima tabella:
Nessuno osava fiatare. Anche il PM restava immobile e in silenzio, ma c’era da scommettere che ogni sua cellula vibrava come in un forno a microonde impostato alla massima potenza. Poi, spostandosi verso il premier e i governatori, ha chiesto se gli “esperti” avessero mai fornito loro informazioni simili a quelle testé esibite nelle due tabelle. De Luca colse al balzo quell’assist e, con voce di sfida, guardandosi attorno e gesticolando, si mise a sbraitare che egli aveva sempre ricevuto informazioni molto più complesse, dettagliate, e che la valutazione politica deve tener conto di variabili ben più importanti di “quei quattro numeretti”… Mattarella tentava in tutti i modi di lanciargli delle occhiate per stopparlo, invano. Anzi, quello insisteva e iniziava a riscuotere cenni di sostegno soprattutto dal versante politico e mediatico, mentre gli “esperti” restavano impietriti: quindi capivano? Quindi erano “esperti a corrente alternata”?…
L’avatar di Giustiniano batté lievemente il martelletto e invitò il PM a proseguire. Era un modo elegante per far cessare la petulanza del governatore campano, ma siccome quello non intendeva ragione, il giudice fu costretto a richiamarlo all’ordine. A quel punto il PM ha chiesto ed ottenuto il permesso di chiamare a deporre la signora Maria, la più anziana fra gli addetti alle pulizie di quel palazzetto trasformato in aula di tribunale, alla quale i colleghi avevano riconosciuto il privilegio di occupare uno sgabello vicino all’uscita più defilata.
– “Signora Maria, che cosa le dicono “quei quattro numeretti”, anzi otto, che compaiono nelle due tabelle?”.
– “Mah, non saprei…” disse lei titubante.
– “Lo dica con parole sue, non sia timida”.
– “Mi pare… mi pare che stiate chiudendo in casa un sacco di gente… molta più gente adesso… ora che non muore quasi più nessuno…”.
Giustiniano fu costretto a battere ripetutamente il martelletto e a richiamare al silenzio, invano, perché la sala rimbombava di mormorii, di brusii, di fremiti dei banchi, delle sedie, dei corpi. Dalle postazioni di fondo alcuni telefonini tentavano di zoomare sulla donna, mentre le telecamere delle emittenti nazionali, pur piazzate in posizione privilegiata, avevano cercato di riprendere tutto tranne quel dialogo improvvisato. Anche l’audio aveva accusato strani disturbi in quegli ultimi minuti.
Finalmente il PM poté dire: “Chiedo venga verbalizzato che oggi, 13 novembre 2020, a fronte di 2,7 morti “per Covid-19”, stiamo tenendo isolate a domicilio più di seicentomila persone: per l’esattezza, 222.149 persone isolate per ogni persona morta a causa di una malattia che uccide meno dell’influenza stagionale”.
Non aveva ancora scandito le ultime parole, che una minoranza sparpagliata nei posti periferici si era messa ad applaudire, urlando “bravo, bravo” e “criminali, sciacalli, venduti” mentre la platea dei VIP rimaneva impietrita.
Giustiniano, visto impossibile riportare la calma, ha prima aggiornato la seduta a domani, poi, accerchiato dall’intero collegio di difesa, e ottenuto un cenno di assenso dal PM, ha chiuso dicendo che comunicherà la data della prossima udienza entro le 12 di domani.
- https://www.treccani.it/vocabolario/quem-iuppiter-vult-perdere-dementat-prius/
- https://github.com/pcm-dpc/COVID-19
- https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-decessi-italia
- https://www.dimdi.de/dynamic/en/classifications/icd/icd-10-who/instruction-manual/
- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2738436/