I dati ufficiali dimostrano che i rischi legati al “vaccino” Covid-19 superano di gran lunga qualsiasi beneficio teorico.
di Kit Knightly, Off-Guardian, 6/11/21
Traduzione di Leopoldo Salmaso
(in copertina: Giotto, la strage degli innocenti -modificata-, Padova, cappella degli Scrovegni.
Nei primi giorni del lancio del “vaccino”, abbiamo pubblicato diversi articoli che discutevano il rapporto benefici/rischi dei nuovi inoculi a mRNA. Il dottor Sadaf Gilani, in particolare, ha prodotto articoli dettagliati sulla “riduzione assoluta del rischio”.
Spieghiamo la “riduzione assoluta del rischio” (RAR) in termini semplici: se una persona non vaccinata ha una probabilità del 10% di contrarre la malattia e una persona vaccinata ha una probabilità dell’1%, allora la RAR per il vaccino è del 9%.
Questo è solo un esempio, la RAR effettiva per i “vaccini” Covid non è neanche lontanamente prossimo al 9%.
Ecco la RAR nello studio Pfizer/BioNtech [quello che ha ‘meritato’ l’immissione in commercio condizionata – NdT]:
– Gruppo ‘vaccinati’: infettati = 8/18.198 = 0,04%
– Gruppo placebo: infettati = 162/18.325 = 0,88%
– RAR = 0,84%
Dalla RAR si può poi calcolare il “numero da vaccinare” (NDV). Questo è il numero approssimativo di persone che devi inoculare per prevenire un caso di malattia o di morte. Per continuare l’esempio sopra, se il tuo vaccino riduce le probabilità di infezione dal 10% all’1% (una RAR del 9%), devi vaccinare undici persone per prevenire un’infezione, dandoti un NDV di 11. Ancora una volta, i NDV dei vaccini Covid sono molto, molto, MOLTO superiori a 11. Le stime vanno da 88 a 700 per prevenire un singolo caso di malattia, e fino a 100.000 per prevenire una sola morte.
E ricorda, tutti questi dati si riferivano agli adulti. I bambini hanno un rischio molto più basso di Covid-19, sia in termini di ospedalizzazione che di morte. Negli Stati Uniti, i bambini di età compresa tra 5 e 11 anni hanno una probabilità del 99,992% di sopravvivere alla Covid-19, quindi il NDV per i bambini è molto, molto più alto rispetto agli adulti.
Ma ora che la FDA ha approvato il “vaccino” di Pfizer per l’uso di emergenza sui bambini di età compresa tra 5 e 11 anni, non basta dire “molto, molto più alto”. Dobbiamo calcolare una cifra reale per il NDV al fine di proteggere ipoteticamente un bambino dalla morte “con Covid-19”.
Fortunatamente per noi, qualcun altro l’ha già fatto.
Scrivendo sulla sua piattaforma Substack, l’economista Toby Rodgers ha raccolto i numeri degli studi di Pfizer, della FDA e dei CDC e ha scritto un articolo molto approfondito. Puoi leggere tutto qui, ti presenteremo solo alcuni dei punti salienti:
Al 30 ottobre 2021, i CDC hanno dichiarato che, dall’inizio della pandemia, 170 bambini di età compresa tra 5 e 11 anni sono morti per malattie legate al COVID-19 (ciò rappresenta meno dello 0,1% di tutti i decessi correlati a SARS-CoV-2 a livello nazionale, anche se i bambini di quell’età costituiscono l’8,7% della popolazione degli Stati Uniti).
L’mRNA di Pfizer “funziona” solo per circa 6 mesi (aumenta il rischio nel primo mese, fornisce una protezione moderata nei mesi da 2 a 4 e poi l’efficacia inizia a diminuire), motivo per cui tutti i modelli della FDA hanno utilizzato solo un intervallo di 6 mesi [su 18 della pandemia = 1/3, NdT]. Quindi qualsiasi modello dovrebbe essere basato sull’efficacia del vaccino in relazione ai 57 (170/3) bambini che altrimenti sarebbero morti di malattie legate al COVID durante un periodo di 6 mesi.
Nella migliore delle ipotesi, l’iniezione di mRNA di Pfizer potrebbe essere efficace all’80% contro il rischio di ricovero e di morte. Quel numero deriva direttamente dal modello FDA (p. 32). Mi sto facendo in quattro per concedere a Pfizer un considerevole beneficio del dubbio perché, ancora una volta, lo studio clinico Pfizer non ha mostrato alcuna riduzione dei ricoveri o dei decessi nella fascia di età pediatrica.
Quindi iniettare a tutti i 28.384.878 bambini di età compresa tra 5 e 11 anni due dosi di Pfizer (che è ciò che l’amministrazione Biden vuole fare) salverebbe al massimo 45 vite (0,8 efficacia x 57 decessi che altrimenti si sarebbero verificati durante quel periodo di tempo = 45 ).
Quindi il NDV per prevenire un singolo decesso in questa fascia di età è 630.775 (28.384.878/45). Ma è un regime a due dosi, quindi se si vuole calcolare il NDV per iniezione, il numero raddoppia a 1.261.550. È letteralmente il peggiore NDV nella storia delle vaccinazioni.
630.000 bambini iniettati con 1,2 milioni di dosi per salvare una vita. È incredibilmente inefficiente. Tuttavia, potrebbe essere anche peggio di così.
Come abbiamo spiegato la scorsa settimana, secondo le statistiche citate durante l’incontro VRBPAC, sono morti 94 bambini della fascia di età 5-11 anni. Se questa cifra inferiore è corretta, il NDV per prevenire un singolo decesso sale a 915.641.
In altre parole, per evitare ipoteticamente che un solo bambino muoia per un periodo di sei mesi, dovresti iniettare quasi un milione di bambini con quasi due milioni di dosi del vaccino Pfizer.
[E qui si impone un’altra domanda]: che tipo di rischio corrono quei 915.641 bambini a causa delle loro due dosi di intruglio a mRNA di Pfizer?
Bene, i primi studi hanno trovato circa 11,1 casi di grave anafilassi per milione di dosi del vaccino Pfizer, quindi già qualsiasi bambino “completamente vaccinato” ha quasi 22 volte più probabilità di avere una reazione allergica che di essere effettivamente protetto da Covid.
Altre reazioni gravi sono più difficili da calcolare.
È noto, ad esempio, che lo stesso studio di Pfizer ha mostrato un aumento della mortalità per tutte le cause nel gruppo vaccinato rispetto al gruppo placebo, al punto che lo studio è stato abbandonato dopo sei mesi e tutti i restanti membri del placebo hanno ricevuto il vaccino, distruggendo di fatto il gruppo di controllo. Per citare ancora Rodgers:
“Come spiega Bobby Kennedy jr., la sperimentazione clinica di Pfizer negli adulti ha mostrato aumenti allarmanti di tutte le cause di mortalità nei vaccinati:
Nella sperimentazione clinica di 6 mesi di Pfizer negli adulti, c’è stata 1 morte per covid su 22.000 nel gruppo vaccino (“trattamento”) e 2 morti per Covid su 22.000 nel gruppo placebo (vedere Tabella s4). Quindi NDV = 22.000. Il problema è che ci sono stati 5 decessi per infarto nel gruppo vaccinato e solo 1 nel gruppo placebo. Quindi per ogni 1 vita salvata dal Covid, il vaccino Pfizer ne uccide 4 per infarto. I morti per qualsiasi causa nello studio a 6 mesi erano 20 nel gruppo vaccino e 14 nel gruppo placebo.
Abbiamo quindi un aumento di mortalità del 42% tra i vaccinati. Il vaccino perde praticamente tutta l’efficacia dopo 6 mesi, quindi hanno dovuto ridurre lo studio. Hanno eliminato lo studio in cieco e hanno offerto il vaccino anche al gruppo placebo. A quel punto la linea di danno crescente aveva da tempo intersecato la linea di efficacia discendente.
Anche l’ex giornalista investigativo del NY Times Alex Berenson ha scritto degli esiti negativi per i vaccinati nello studio clinico Pfizer negli adulti (qui). Berenson è stato bannato a vita da Twitter per aver pubblicato i dati degli studi clinici di Pfizer.
Non è nell’interesse di Big Pharma avere una raccolta accurata di reazioni vaccinali gravi, aggiungi il potenziale (riconosciuto) di effetti collaterali a lungo termine totalmente sconosciuti, e così calcolare il rischio potenziale completo diventa molto complicato.
Tuttavia, Rodgers, utilizzando i dati VAERS come base, fa uno sforzo molto ragionevole:
* Poiché lo studio clinico Pfizer non ha dati utilizzabili, devo eseguire un collegamento immunologico dal gruppo di età più vicino.
* 31.761.099 persone di età compresa tra 12 e 24 anni (quindi solo circa il 10% in più rispetto alla fascia di età dai 5 agli 11 anni) hanno ricevuto almeno un vaccino contro il coronavirus.
* Il programma di vaccinazione COVID-19 esiste solo da 10 mesi e i giovani hanno avuto accesso solo più di recente (i bambini dai 12 ai 15 anni hanno avuto accesso per cinque mesi; dal 10 maggio) – quindi stiamo osservando all’incirca lo stesso periodo di osservazione come modellato sopra.
* Durante quel periodo, ci sono 128 segnalazioni di effetti collaterali fatali a seguito di inoculi di mRNA nelle persone da 12 a 24. (Questo fino al 22 ottobre 2021. Tuttavia, c’è un ritardo nella segnalazione, quindi il numero effettivo di segnalazioni che sono state presentate è sicuramente più alto)…
A questo punto, partendo esclusivamente dai dati ufficiali e dai rapporti VAERS, puoi concludere che inoculare tutti i bambini in età 5-11 anni negli USA ne salverebbe teoricamente 31, ma ne ucciderebbe 116.
Chiaramente questo è già un pessimo risultato. Tuttavia, se le previsioni per la sottostima dei danni da vaccino sono accurate, è potenzialmente molto peggio di così:
* Kirsch, Rose e Crawford (2021) calcolano che il VAERS sottostimi le reazioni fatali di un fattore 41, il che porterebbe gli effetti collaterali fatali totali in questa fascia di età a 5.248. (la stima di Kirsch è prudente perché altri hanno portato il fattore di sottostima a 100).
* Con effetti collaterali potenzialmente mortali, tra cui mio- e pericardite che colpiscono in modo sproporzionato i giovani, è ragionevole pensare che nel tempo il tasso di effetti collaterali fatali da inoculi di mRNA nei bambini di età compresa tra 5 e 11 anni potrebbe essere simile a quello di età compresa tra 12 e 24 anni.
[…]Immaginate che, al massimo, la metà dei genitori americani sarà così sciocco da lasciar inoculare questo prodotto tossico nei propri figli. Con un tasso di assorbimento del 50%, la decisione dell’ACIP di approvare l’inoculo di Pfizer probabilmente ucciderà 2.624 bambini tramite reazioni avverse, al fine di salvarne potenzialmente 12 dalla malattia correlata al COVID-19.
In conclusione, procedendo puramente dai dati ufficiali, vaccinare i bambini di 5-11 anni provocherà 22 reazioni allergiche per ogni morte prevenuta e potrebbe benissimo portare a quattro morti per ogni vita salvata.
E, se i calcoli di Rodgers sono corretti, l’inoculo della Pfizer potrebbe uccidere oltre 200 bambini prima di salvarne uno solo.
Come sempre, il punto di questa analisi è illustrare che perfino i dati dell’establishment non supportano le loro conclusioni.
NON implica un’approvazione di quei dati, o dell’idea che “Covid-19” sia davvero una “pandemia” che comporti un qualche rischio per qualcuno.
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[…] inganno, è chiaro) come cavie – e questa non è un’opinione, ma un fatto (si veda anche qui e qui). Non cessa di essere un fatto solo perché presidenti, ministri e autorità varie dichiarano il […]
[…] è chiaro) come cavie – e questa non è un’opinione, ma un fatto (si veda anche qui e qui). Non cessa di essere un fatto solo perché presidenti, ministri e autorità varie dichiarano il […]