Il Governatore del Veneto, Luca Zaia, chiede pacificazione sociale.
Chiedere la pace è positivo.
Chiedere la pace volendola davvero è giusto e onorevole.
Chiedere la pace senza giustizia equa è ipocrita: dopo tre anni di “terza guerra mondiale”, anzi, di “prima guerra globale” (tutt’altro che conclusa) contro i fondamentali diritti umani: guerra lanciata con un pretesto sanitario inconsistente ma sostenuto oltre ogni limite di pudore, si può forse invocare una pace senza relativa Norimberga?
Dice Zaia: “…i toni aggressivi non accennano ad abbassarsi”.
Concordo che tante persone hanno reagito con “toni aggressivi” non condivisibili ma, caro Zaia, Lei si riferisce alla pagliuzza nell’occhio di chi reagisce o alla trave nell’occhio di chi colpisce?
Dice Zaia: “…noi [amministratori] ci siamo trovati a mani nude, con indicazioni contrastanti”.
Vero. E io gliene ho dato atto più volte, per esempio rilanciando questa sua conferenza stampa[i]. Nella catena delle responsabilità gli amministratori sono preceduti, con largo distacco:
– da tutto l’establishment medico-scientifico (OMS, EMA, AIFA, ISS, Associazioni professionali sanitarie di ogni ordine e grado, etc.);
– da politicanti di alto livello, tipo Von der Leyen o Draghi col suo “Non ti vaccini… muori … fai morire” pronunciato con tono flemmatico: un tono “non aggressivo” nella forma, ma stragista nella sostanza;
– da giornalisti di ogni ordine e grado;
– dall’apparato giudiziario che, ad ogni ordine e grado, ha respinto i ricorsi di cittadini danneggiati e ha addirittura isolato, denigrato, punito, i pochissimi colleghi che avevano emesso sentenze non conformi alla narrazione dominante;
La lista può continuare ma mi fermo qui, senza includere Big Pharma perché sarebbe ipocrita accusarli di fare il loro sporco lavoro quando, da decenni, adoriamo il dio Mercato e giustifichiamo ogni nefandezza compiuta in suo nome. Quanto ai mandanti/burattinai di tutti codesti “aggressori” (Black Rock & C.) e ai loro profeti (Cricca di Davos & C.), se ne occuperà la Storia, oltre a un Tribunale non “globale” e neppure “terreno”.
Dice Zaia: “Si continua a far credere che i morti siano morti per l’incapacità di qualcuno… e che c’era chi aveva capito tutto, ma non è stato ascoltato”.
Io posso rivendicare di essere uno di quelli che “avevano capito” (non proprio tutto, Zaia mi perdoni) e:
– di averlo certificato in centinaia di pareri pro-veritate, che ho emesso a titolo gratuito in difesa di cittadini vessati “per l’incapacità di qualcuno”;
– di averlo dichiarato in centinaia di articoli e interviste, a partire dal 6 febbraio 2020[ii];
– di averlo sviscerato in centinaia di trasmissioni radio[iii];
– di averlo diffuso in dozzine di video, ivi incluso quello di una mia audizione al Senato della Repubblica[iv];
– di averlo testimoniato in numerosi incontri pubblici, riscuotendo multe e interruzioni da parte della Digos[v]…
Ma torniamo al punto: caro Zaia, Lei vuole la pace?
A me va bene, tanto che l’avevo preceduta 20 mesi fa con questo mio articolo[vi]. E noti che questo articolo, con quello parallelo dell’ottima avvocatessa Renate Holzeisen[vii], è un ripiego rispetto alla comunicazione che avremmo dovuto fare congiuntamente al Senato nell’ambito del International Covid Summit del 12-14 settembre 2021. Comunicazione che fu cancellata per le tassative censure politiche sull’agenda di quel summit cui parteciparono esperti da tutto il mondo, e che si concluse con questa dichiarazione[viii].
In ogni trattativa di pace i primi passi consistono nel:
1) sospendere le ostilità;
2) disarmare gli eserciti;
3) liberare i prigionieri curandone il rientro e il reinserimento.
- SOSPENDERE LE OSTILITA’
Caro Zaia, poiché circa l’80% del bilancio della Regione è assorbito dal comparto sanitario, Lei incominci con l’emanare una semplice ordinanza di “sospensione delle ostilità” che contenga le dovute, congrue, ammende per chiunque continui a sparare.
- DISARMARE GLI ESERCITI
Caro Zaia, qui di eserciti ce n’è uno solo: il Suo.
Che ne dice di disarmare un po’ di ufficiali guerrafondai? Veda Lei come fare e, per favore, non obietti che molti di costoro esulano dalle Sue dirette competenze: uno nella Sua posizione sa agire anche indirettamente, se vuole.
Faccio una lista, certamente non esaustiva, ma tanto per intenderci:
– il Suo assessore alla Sanità e i Suoi consulenti di $scienzah;
– i direttori generali, i direttori sanitari e i responsabili dei dipartimenti di prevenzione di tutte le AULSS del Veneto;
– i presidenti di tutti gli ordini delle professioni sanitarie in regione e nelle province;
– i presidenti delle associazioni dei magistrati, in regione e nelle province;
– i presidenti degli ordini dei giornalisti, in regione e nelle province;
– …
- LIBERARE I PRIGIONIERI
Caro Zaia, da amministratore giustamente preoccupato di ridurre il contenzioso giudiziario, lei ben sa che molti lavoratori, in regione e nelle sue varie diramazioni, hanno subito provvedimenti limitativi dei loro diritti costituzionali, anzi naturali.
Perciò faccia in modo che:
– ogni provvedimento ancora pendente sia revocato;
– i lavoratori siano reintegrati nei ruoli e funzioni che ricoprivano prima dell’inizio delle discriminazioni;
– ogni mancato introito sia rimborsato fino all’ultimo centesimo e con gli interessi legali. Ciascun lavoratore dovrebbe anche ricevere le scuse scritte dei funzionari che furono direttamente implicati nella sua persecuzione: qualunque persona giusta sa che ciò risponde a un criterio di decenza, oltre ad essere prerequisito per una reale pacificazione.
Si vis pacem, para pacem!
[i] Zaia denuncia le morti falsamente attribuite a Covid-19
[ii] Intervista “Il virus del terrore”
[iii] Trasmissioni settimanali su Radio Gamma 5
[iv] Audizione al Senato del 9/10/2021
[v] Video sull’opuscolo diffuso dal sindaco di Padova
[vi] Amnistia condizionata per i reati Covid-19
[vii] Vaccini Covid: la salute individuale prevale sull’interesse della società
[viii] Medici del mondo ai politici: lasciateci curare i nostri malati!
2 comments
Chiaro, anzi limpido, “pacifico” proprio perché non “pacificante”.
Questo testo dovrebbe raggiungere il “mondo reale”: i luoghi di lavoro, le aule universitarie, i banchi di scuola.
Intanto lo condivido online.
Chiaro, anzi limpido, “pacifico” proprio perché non “pacificante”.
Questo testo dovrebbe raggiungere il “mondo reale”: i luoghi di lavoro, le aule universitarie, i banchi di scuola.
Intanto lo condivido online.