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Abbiamo un Piano da 1.000 miliardi di euro per il Rinascimento Economico dell’Italia e per uscire subito dalla crisi economica.
L’Italia è uno dei paesi più ricchi al mondo, non solo per il grande patrimonio artistico, edilizio, culturale ed ambientale, ma anche e soprattutto per la ricchezza immobiliare e finanziaria degli italiani.
Ma quando cerchiamo di attuare politiche economiche a favore di cittadini e imprese, le nostre più nobili intenzioni si infrangono contro uno scoglio insormontabile: il debito pubblico ed i vincoli di bilancio che, supportati dalle fluttuazioni dello spread sui mercati finanziari, ci riportano alla cruda realtà di una coperta finanziaria troppo corta per realizzare i nostri sogni.
Il problema è che ci mancano i soldi, cioè l’unico strumento di scambio che si può creare con un clic del computer.
Io e Giovanni Zibordi discutiamo spesso di economia, alcune volte anche furiosamente perchè come tutte le persone che hanno una “passione”, combattiamo per le nostre idee come se non ci fosse un domani.
Da anni cerchiamo di far capire a tutti che esistono soluzioni concrete e realizzabili per uscire dalla crisi economica, anche senza uscire dall’euro e senza violare i Trattati Europei, ma il nostro Piano non veniva preso in considerazione.
Oggi la situazione è talmente grave, che comincia a diffondersi la consapevolezza che forse il problema è strutturale, e se vogliamo davvero risolverlo, dobbiamo finalmente cambiare paradigma, cioè trovare nuove soluzioni e percorrere nuove strade, come quelle che io e Giovanni spieghiamo da anni.
Ringraziamo Claudio Messora e lo staff di Byoblu, per averci concesso l’intervista iniziale per spiegare a tutti il nostro Piano per il Rinascimento Economico dell’Italia, da 1.000 miliardi di euro, che in questo momento trova eco anche all’interno delle istituzioni.
Questa invece è un’intervista al Prof. Mario Turco, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle Politiche Economiche e agli Investimenti, che il 13 giugno 2020 è stato ospite del Tg24 su Sky e, nel giorno di apertura degli Stati Generali dell’Economia, ha parlato di un Piano di Autofinanziamento Interno per “rendere sostenibile nel tempo la nostra leva finanziaria, il nostro indebitamento pubblico, il nostro debito pubblico“.
Sia il nostro Piano che quello di Mario Turco, partono da una constatazione: l’Italia può e deve smettere di ricorrere esclusivamente ai prestiti dei mercati finanziari e delle istituzioni europee, per utilizzare l’innovazione tecnologica per creare nuovi strumenti più adatti alle nostre reali esigenze, con i quali immettere finalmente più denaro nell’economia reale: banca pubblica, conti di risparmio e crediti d’imposta cedibili.
Abbiamo inventato le banche nel 1300, quando non avevamo certo la tecnologia e l’informatica che abbiamo oggi, vogliamo davvero credere che non siamo in grado di inventare nuovi strumenti di scambio per uscire dalla crisi economica ?
Non ci crede nessuno.
1 comment
E’ ovvio che si tratta di un problema strutturale
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