La Corte Costituzionale tedesca boccia Mario Draghi.
O meglio, lo ha “rimandato a settembre”, perché ritiene che il Quantitative Easing abbia perseguito l’obiettivo di politica monetaria della stabilità dei prezzi “in modo incondizionato”, ignorando “i suoi effetti di politica economica”.
Ma leggiamo attentamente la Sentenza della Corte Costituzionale tedesca, che potete trovare qui https://www.bundesverfassungsgericht.de/SharedDocs/Entscheidungen/EN/2020/05/rs20200505_2bvr085915en.html;jsessionid=ACE4BF4BCBB8EC437C8DD70B3E2963B9.1_cid394 :
b) Un programma di acquisti di bond governativi soddisfa il principio della proporzionalità se si presenta come mezzo necessario e adatto a soddisfare l’obiettivo che si è preposto di raggiungere. Il principio della proporzionalità richiede che vengano identificati, ponderati e bilanciati tra di loro l’obiettivo di politica economica e gli effetti di politica economica. Laddove l’obiettivo di politica monetaria di un programma viene perseguito in modo incondizionato e i suoi effetti di politica economica ignorati, il principio di proporzionalità non viene rispettato in modo manifesto. Il principio è inciso nell’Articolo 5 comma 1 e nell’Articolo 5 comma 4 del Trattato sull’Unione Europea.
c) Il fatto che il Sistema europeo di banche centrali non abbia un mandato per le decisioni di politica economica o sociale non esclude che gli effetti di un programma per l’acquisto di titoli di stato, ad esempio sul debito pubblico, sul risparmio personale, sulla pensione e i regimi pensionistici, i prezzi degli immobili e il mantenimento a galla delle società economicamente non redditizie, siano presi in considerazione nella valutazione della proporzionalità ai sensi dell’articolo 5, paragrafo 1, seconda frase e dell’articolo 5, paragrafo 4, del trattato sull’Unione europea e – in una valutazione globale e valutazione – ponderata rispetto all’obiettivo di politica monetaria che il programma intende raggiungere ed è in grado di raggiungere.
Sulla base della loro responsabilità per quanto riguarda l’integrazione europea ( Integrationsverantwortung ), il governo federale e il Bundestag sono tenuti ad adottare misure volte a garantire che la Banca centrale europea effettui una valutazione della proporzionalità. Devono comunicare chiaramente il loro punto di vista giuridico alla Banca centrale europea o adottare altre misure per garantire il ripristino della conformità ai trattati.
Perché dico che la Corte Costituzionale tedesca boccia Mario Draghi?
Perché, come avevo scritto tre anni fa su Comedonchisciotte https://vcomevittoria.it/rileggiti-i-trattati-mario/, il Quantitative Easing non solo non ha mai raggiunto l’obiettivo che si era prefissato, quello della stabilità dei prezzi, ma non si era mai preoccupato di valutare le sue conseguenze nelle politiche economiche.
Infatti l’art.127 comma 2 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, prevede che, “Fatto salvo l’obiettivo della stabilità dei prezzi, il SEBC sostiene le politiche economiche generali nell’Unione al fine di contribuire alla realizzazione degli obiettivi dell’Unione definiti nell’articolo 3 del trattato sull’Unione europea”.
Ricordiamo nello specifico cosa dice l’art.3 del TUE, in particolare il comma 3 (ho colorato in blu gli obiettivi neoliberisti e in rosso gli obiettivi socialisti) :
“L’Unione instaura un mercato interno. Si adopera per lo sviluppo sostenibile dell’Europa, basato su una crescita economica equilibrata e sulla stabilità dei prezzi, su un’economia sociale di mercato fortemente competitiva, che mira alla piena occupazione e al progresso sociale, e su un elevato livello di tutela e di miglioramento della qualità dell’ambiente. Essa promuove il progresso scientifico e tecnologico. L’Unione combatte l’esclusione sociale e le discriminazioni e promuove la giustizia e la protezione sociali, la parità tra donne e uomini, la solidarietà tra le generazioni e la tutela dei diritti del minore. Essa promuove la coesione economica, sociale e territoriale, e la solidarietà tra gli Stati membri. Essa rispetta la ricchezza della sua diversità culturale e linguistica e vigila sulla salvaguardia e sullo sviluppo del patrimonio culturale europeo”.
La Corte Costituzionale tedesca in sostanza contesta alla BCE “il principio della proporzionalità”, cioè il fatto che “il contenuto e la forma dell’azione dell’Unione si limitano a quanto necessario per il conseguimento degli obiettivi dei trattati” (art.5 comma 4 del TUE).
In particolare il Quantitative Easing, nonostante abbia raggiunto notevoli dimensioni, non ha prodotto un effetto equivalente in termini di obiettivi, perché non ha raggiunto né la stabilità dei prezzi, cioè inflazione al 2%, né ha contribuito alla realizzazione degli obiettivi dell’Unione definiti nell’articolo 3 del trattato sull’Unione europea.
Anche Mario Draghi stesso, il 12 settembre 2019, aveva ammesso che “La politica monetaria da sola è insufficiente per far ripartire l’inflazione e la crescita dell’Eurozona. Noi abbiamo fatto il nostro, ora tocca ai governi. All’interno del Board c’è unanimità sul fatto che la politica fiscale debba diventare lo strumento principale per aumentare la domanda interna”.
Quindi Mario Draghi ammette che le sue politiche monetarie sono insufficienti per far ripartire l’inflazione e la crescita, ma allora perchè hanno seguitato a proporle? A cosa sono servite, se non ad aumentare le bolle speculative finanziarie, arricchendo meno dell’1% della popolazione mondiale?
La Sentenza della Corte Costituzionale tedesca mette in evidenza la sproporzione tra i mezzi impiegati nelle politiche monetarie della BCE ed i risultati raggiunti, che non hanno portato benefici all’economia reale, come prevede l’art.3 del TUE, ma solo all’economia finanziaria, che non rientra minimamente tra gli obiettivi previsti dai Trattati Europei.
Se la BCE, fatto salvo il raggiungimento dell’obiettivo della stabilità dei prezzi, deve contribuire al raggiungimento della crescita economica, della piena occupazione e del progresso sociale (art.3 del TUE), allora bisogna prendere atto che gli strumenti fino ad ora utilizzati in modo “creativo”, non sono più adatti, come sosteniamo anche noi da tempo.
Bisogna “inventare” altri strumenti in grado di sostenere le politiche fiscali degli Stati perché altrimenti gli obiettivi previsti dall’art.3 del TUE rimarranno solo sulla carta e non diventeranno mai realtà.
La risposta della BCE è arrivata in serata, ma non è entrata nel merito della questione sollevata dalla Corte Costituzionale tedesca, limitandosi a rispondere in questo modo https://www.bancaditalia.it/media/bce-comunicati/documenti/2020/ECB-takes-note-of-German-Federal-Constitutional-Court-it.pdf:
La BCE prende atto della Sentenza della Corte Costituzionale tedesca federale e rimane pienamente aderente al suo mandato. …
Il Consiglio direttivo rimane pienamente impegnato a fare tutto il necessario, nell’ambito del suo mandato, per assicurare che l’inflazione salga a livelli coerenti con il suo obiettivo a medio termine e che le azioni intraprese di politica monetaria per perseguire l’obiettivo di mantenere la stabilità dei prezzi, è trasmessa a tutte le parti dell’economia e per tutte le giurisdizioni della zona euro.
La Corte di giustizia dell’Unione europea ha stabilito nel dicembre 2018 che la BCE agisce all’interno del suo mandato di stabilità dei prezzi.
È vero che la BCE agisce all’interno del suo mandato di stabilità dei prezzi, ma dovrà dimostrare nei prossimi mesi che gli effetti delle sue politiche siano “identificati, ponderati e bilanciati” rispetto agli obiettivi di politica economica, non potrà più “ignorare” le conseguenze che questi effetti hanno sulle politiche economiche.
Io mi prendo una bella confezione di pop-corn e mi gusto il film, voglio proprio vedere se qualcuno si ricorda che gli Stati non hanno bisogno delle politiche monetarie per sostenere le politiche economiche e fiscali.
Gli Stati hanno ancora la sovranità monetaria e fiscale, quindi possono utilizzare il Ministero del Tesoro per creare nuovi strumenti monetari adeguati alla crisi che stiamo vivendo.
Siamo in una fase cruciale nel mondo, sono saltati tutti i paradigmi esistenti ed abbiamo bisogno di sostituirli con nuovi che siano più adeguati alle nostre attuali esigenze, che sono legate alle persone, ai loro bisogni ed al lavoro necessario per soddisfarli, all’equità economica e sociale e soprattutto alla sostenibilità ambientale.
Noi una qualche idea su come fare ce l’abbiamo :
– Piano di Salvezza Nazionale https://pianodisalvezzanazionale.it/
– Petizione che ha superato le 34.000 firme https://www.change.org/p/al-governo-piano-di-salvezza-nazionale/u/26270238 ma c’è la tua ?
Perchè LORO non molleranno facilmente, ma NOI NON MOLLEREMO MAI.
© Fabio Conditi, Presidente dell’Associazione Moneta Positiva