Si può capire, anche se non giustificare, che politici e giornalisti continuino a illudere le popolazioni sulla possibilità di proteggersi da Covid-19 grazie ad un ipotetico effetto gregge dei ‘vaccini’ attualmente in fase 3 di sperimentazione.
Non si può capire, men che meno giustificare, che tanti epidemiologi, e giù giù fino a schiere di professionisti in discipline biomediche, si prestino a sostenere codesto miraggio irraggiungibile che tanto gravi conseguenze comporta sulla salute e sulle condizioni socio-economiche dell’umanità intera: conseguenze incommensurabilmente più gravi di quelle causate da SARS-CoV-2.
Non si può né capire né giustificare che leader sedicenti ‘democratici’ impongano un trattamento sanitario sperimentale ai loro cittadini. Men che meno con il ricatto. Men che meno col pretesto di ottenere l’irraggiungibile ‘effetto gregge’.
L’immunità di gregge è una realtà, in natura, per tutte le cosiddette malattie infantili: quegli agenti infettivi sono talmente diffusi e diffusibili che un bimbo, esaurita la protezione passiva materna, viene contagiato entro pochi anni e poi mantiene per tutto il resto della sua vita l’immunità naturale che ne deriva (grazie all’immunità cellulare, la cui memoria permane anche se gli anticorpi non sono più rilevabili). Molti bimbi acquisiscono l’immunità senza aver mostrato i minimi segni di malattia, e quei pochi che non vengono contagiati restano effettivamente schermati dal ‘effetto gregge’, fino ad acquisire l’infezione in età adulta: classica eccezione che conferma la regola.
L’immunità di gregge è un mito per quasi tutte le vaccinazioni storiche, tranne Morbillo e Rosolia. Si veda la tabella sottostante, presentata in Commissione Sanità del Senato nel 2017 dallo stimato Collega Alberto Donzelli (già Direttore del Servizio Educazione Appropriatezza ed Evidence Based Medicine, ASL Milano) in una audizione per il Ddl Lorenzin. La tabella riassume lo stato dell’arte, attingendo da OMS e altre fonti fra le più autorevoli al mondo.

Effetto gregge dimostrato solo per i vaccini anti-Morbillo e anti-Rosolia
Per i virus assai variabili, come sono virus influenzali, coronavirus, e altri, raggiungere l’immunità di gregge è praticamente impossibile per una serie di ragioni. Le principali sono elencate e descritte in questo recente articolo di Nature che riassumo:
1. I vaccini non prevengono la trasmissione dell’infezione;
2. La distribuzione dei coronavirus è globale, mentre un’alta copertura vaccinale, già problematica perfino in paesi ‘leader’ come Israele e Regno Unito, è impensabile per 7/8 della popolazione mondiale;
3. Le varianti eludono ogni sforzo, anche nei tentativi meglio riusciti come, appunto, quelli di Israele e Regno Unito;
4. L’immunità da vaccino, quando c’è, dura al massimo 9 mesi con minimo di 3 mesi;
5. La vaccinazione istilla falsi sensi di sicurezza con incremento dei contatti a rischio.
Le prime quattro ragioni sono riconducibili a un’unica caratteristica che ha a che fare con la micro-ecologia, cioè con la co-evoluzione di virus e cellule nucleate, consolidata lungo 3,7 miliardi di anni. I virus non sono affatto ‘aggressori esterni’: sono prodotti dalle cellule, sono la forma più sofisticata che le cellule hanno per scambiarsi informazione genetica in linea orizzontale. Da sempre i virus costituiscono una vera e propria ‘internet della Vita’: è soprattutto grazie ai virus che si realizza il ‘consenso informato’ fra ogni vivente per la co-evoluzione. Per questi aspetti fondamentali rimando a un paio di articoli divulgativi che ho pubblicato qua e qua.

Internet virale garantisce il ‘consenso informato’ per la co-evoluzione dei viventi
La quinta ragione racchiude una versione moderna della condanna di Sisifo, supplizio peraltro riservato a noi occidentali e ai cinesi, per cui dovremmo non solo vaccinarci ogni sei mesi, ma anche continuare con distanziamenti sociali e mascherine, più lockdown “al bisogno”, senza mai raggiungere lo scopo.
Ironicamente, qualcuno ha osservato che proprio questa è la prova provata che esiste sì un effetto gregge, ma di matrice politica…

Effetto Gregge ‘ope legis’
Ma c’è un altro problema, del tutto trascurato in letteratura. Lo presento con un ipotetico dialogo fra due medici:
– “Come mai l’immunità naturale contro virus ubiquitari e assai variabili (come virus influenzali e coronavirus) dura così poco da esporci a infezioni stagionali ogni anno?”.
– “Difficile dire quale sia la causa e quale l’effetto ma, a quanto pare, questo è il miglior equilibrio possibile fra noi e quei virus, in termini co-evolutivi ”.
– “Già! Eradicare qualunque organismo è controproducente per la biodiversità, la quale è uno dei principali fattori di resilienza, cioè di conservazione della Vita, anche di fronte alle minacce più catastrofiche”.
– “Quindi i coronavirus sarebbero un male minore per noi, e necessariamente comportano vantaggi, per noi stessi o almeno per la Vita, vantaggi che noi semplicemente ignoriamo”.
– “E continueremo a ignorarli fintantoché la ricerca scientifica sarà dominata da interessi economici di breve termine. Chi permette più a un ricercatore di ‘sprecare’ il suo tempo e le risorse della sua istituzione in ricerche di base, che gli azionisti giudicano ‘improduttive’?”.
– “La scienza di base, quella che formulava ipotesi e poi costruiva esperimenti per confermare o confutare quelle ipotesi, è moribonda. Sopraffatta da una tecnocrazia che procede per tentativi ed errori, incurante dei rischi non solo remoti ma anche probabili. Codesti apprendisti stregoni si auto-giustificano sul piano etico invocando il dogma imperante per cui tutto quello che è possibile sarebbe anche lecito”…
– “Torniamo all’equilibrio fra umani e virus variabili. Decenni di vaccinazioni contro l’Influenza hanno portato ben pochi benefici, e quasi solo per gli anziani con pluri-patologie. Venendo a CoViD-19, ammesso e non concesso che i vaccini a mRNA siano altrettanto sicuri, non vi sono presupposti ragionevoli per estendere la vaccinazione alle persone sane e alle fasce più giovani, men che meno ai minorenni, nella vana illusione di poter ‘sconfiggere’ lo sciame denominato SARS-CoV-2 con tutte le sue varianti presenti e future”.
– “Non solo velleitario, ma anche pericoloso! Quasi nessuno si chiede se sia pericoloso forzare un organismo a produrre anticorpi in eccesso rispetto ai livelli compatibili fisiopatologicamente. E’ un problema reale nella sanità moderna, soprattutto in Italia da quando sono state introdotte dieci vaccinazioni obbligatorie con relativi richiami, più altre facoltative ma fortemente promosse, più i richiami annuali contro l’influenza, e ora anche due- tre dosi ravvicinate contro Covid-19 con relativi richiami annuali”.
– “Ormai abbiamo superato la media di due dosi vaccinali per ogni anno di vita, dalla culla alla tomba. Una medicalizzazione di tale portata è scientificamente ingiustificabile, tanto più che, in quasi tutte le infezioni di cui stiamo discutendo, la risposta anticorpale riveste un ruolo secondario, spesso marginale, rispetto alla risposta innata e cellulare, la cui memoria persiste per tutta la vita: madre Natura fa le cose bene, e pure in economia”.
– “Purtroppo la medicalizzazione della salute è una piaga ormai pervasiva, ma torniamo alla domanda: produrre anticorpi in eccesso è solo antieconomico, o è pericoloso ? Anche ammesso che questi anticorpi neutralizzino le infezioni per cui sono stati stimolati, dove vanno poi a finire tutti questi anticorpi, i complessi anticorpo-antigene, e le frazioni del Complemento che vengono attivate a cascata?”.
– “Potrebbero avere un ruolo nella fatidica ‘tempesta citochinica’ che tanta parte ha nell’evoluzione più grave dei quadri clinici, vuoi da infezione naturale vuoi da vaccinazione: lo sostengono fior di studiosi come Sucharit Bhakdi, Mike Yeadon, Michael Palmer e altri”.
– “Questo è ben possibile nel breve termine. Ma nel medio e lungo termine?”
– “Le aziende produttrici dei vaccini a mRNA rispondono che abbiamo dati solo su nove mesi. Non pubblicano i risultati disastrosi su animali. Non accennano ai rischi incombenti di ADE-VADE[i] e di infertilità, anzi, pagano stuoli di mercenari che si affannano a infangare chiunque osi prospettare tali rischi. Non dicono quello che ogni studioso competente si aspetta nel medio-lungo termine da sostanze che, come fanno codesti ‘vaccini’ a mRNA, compromettono l’identità cellulare, cioè malattie autoimmuni, tumorali, e degenerative soprattutto a carico del sistema nervoso”.
– “Tutti questi sono rischi concreti, oltre a quelli immediati come le trombosi che solo menti perverse possono negare… Ma io ti sto stimolando a ricordare una specifica malattia da eccesso di anticorpi. Anticorpi di per sé normali ed efficaci, che però diventano letali nel lungo termine per il solo fatto di essere prodotti in eccesso, a causa di vaccinazioni ripetute…”…
– “Diamine, non ci avevo pensato… l’Amiloidosi! Di Amiloidosi morivano i cavalli che molti decenni fa vaccinavamo di frequente per ottenere il siero antitetanico: morivano per insufficienza renale e/o di altri organi vitali. I loro organi erano letteralmente infarciti dai residui anticorpali in eccesso. L’Amiloidosi umana è piuttosto rara, ma mostra un quadro clinico e istopatologico identico a quello che osservavamo nei cavalli sieroproduttori. Quindi, anche se i nostri vaccini fossero tutti perfettamente sicuri ed efficaci, non dovremmo esagerare se non vogliamo far fare ai nostri figli la fine dei cavalli sieroproduttori…”.
– “Ad onor del vero, io non credo che avremo un’epidemia di Amiloidosi fra vent’anni; non avremo neanche epidemie eclatanti di tumori, di malattie autoimmuni e degenerative. Questi gravi effetti indesiderati si svilupperanno gradualmente, coinvolgendo dapprima individui predisposti geneticamente o per fattori epigenetici ignoti. Ma proprio qui sta un’ulteriore insidia: gli apprendisti stregoni non se ne accorgeranno se non molto tardivamente, proprio perché non hanno una teoria scientifica a guidare i loro esperimenti e i necessari controlli.

L’apprendista stregone (da Disney)
Anzi, dapprima sdegneranno i crescenti segnali di allarme e poi pretenderanno di affrontarli con ancor più ‘vaccini’, essendo spalleggiati dai poteri forti sovranazionali, per i quali tutto ciò è funzionale al progetto di controllo globale”.
– “Triste ma realistico: da Ippocrate ai nostri maestri le conoscenze scientifiche e le capacità tecnologiche erano a dir poco rudimentali, però loro avevano ben chiari i limiti etici, limiti peraltro davvero scientifici, che sono condensati nelle formule primum non nocère e in dubio àbstine”.
[i] ADE = Antibody Disease Enhancement; VADE = Vaccine Associated Disease Enhancement. La presenza di anticorpi aggrava il decorso della malattia. Questi fenomeni sono stati dimostrati con SARS-1 e MERS, le due epidemie causate dai ‘precursori’ di SARS-CoV-2, oltre che con altre infezioni.