Cari Luigi Di Maio e Matteo Salvini, se volete davvero cambiare la politica in questo paese, dovete affrontare il toro per le corna, altrimenti siete solo “chiacchiere e distintivo”, come diceva Al Capone (alias Robert De Niro) nel famoso film di Brian De Palma “The Untouchables – Gli intoccabili“.
Inutile girarci intorno, per mantenere le vostre promesse elettorali e uscire definitivamente dalla crisi economica, servono i soldi, ci vogliono gli “schèi”. Pensare di rimediarli tagliando le spese, è come se ad un corpo con una emorragia, gli facciamo una trasfusione di sangue al braccio togliendolo dalla sua gamba. Peggio ancora, visto che paghiamo gli interessi sul debito pubblico ed abbiamo il pareggio di bilancio, sarebbe come se allo stesso corpo con l’emorragia, gli venisse addirittura tolto più sangue di quello che gli viene messo. Non ha speranze di sopravvivere.
Rimanendo nell’analogia medica, cosa pensereste di un gruppo di medici che di fronte ad un paziente con una emorragia, si mettono a discutere su chi deve stare in sala operatoria oppure no ? Il paziente Italia ha bisogno di sangue e non può aspettare le vostre discussioni.
Il problema è che dobbiamo mettere più soldi nell’economia reale e bisogna farlo in fretta, prima che questo paese venga completamente distrutto e colonizzato dal potere finanziario straniero. Guardate ciò che sta succedendo al sistema bancario, che è il sangue del sistema economico, in questa interessante intervista a Valerio Malvezzi su Byoblu https://www.youtube.com/watch?v=nLdQezEU2ng, merito delle riforme bancarie di Matteo Renzi e del PD.
Lo Stato deve riprendere il controllo del sistema monetario, cioè della capacità di decidere la quantità di sangue necessaria a far funzionare l’economia, ma soprattutto deve poter decidere dove questo denaro deve essere utilizzato.
Oggi questo potere ce l’hanno solo banche e mercati finanziari, da adesso in avanti vogliamo che sia lo Stato ad esercitarlo per conto di cittadini ed aziende. Tutto il resto sono solo chiacchiere e distintivo.
Ricordiamo che la sovranità monetaria è ancora dello Stato italiano, come prevede la nostra Costituzione, e può utilizzare diversi strumenti monetari per realizzare le proprie politiche economiche senza violare i Trattati Europei. Ma di questo abbiamo parlato lungamente in un precedente articolo che consiglio di leggere a chi pensa che dobbiamo sempre adeguarci ai diktat della Troika. https://comedonchisciotte.org/ma-e-vero-che-i-trattati-europei-sono-contro-gli-stati/.
Lo Stato ha a disposizione molte soluzioni concrete e realizzabili, essendo ancora il “titolare ultimo della sovranità monetaria“, ma soprattutto è l’unico soggetto in grado di fare politiche fiscali sul nostro territorio.
Ovviamente siamo perfettamente consapevoli che la cosiddetta “aristocrazia finanziaria” di cui parlava già Karl Marx un secolo e mezzo fa, non se ne starà a guardare, per cui è necessario dotare lo Stato degli strumenti necessari e sufficienti a difendersi dai ricatti e dalle ritorsioni che sicuramente saranno utilizzati, come è successo in Grecia qualche anno fa.
Riassumiamo i principali provvedimenti da adottare subito per difendersi da questi attacchi:
- Banca d’Italia sotto il controllo dello Stato e quote di partecipazioni pubbliche;
- un sistema di banche pubbliche per l’economia reale, come ha già la Germania;
- titoli di stato a valenza fiscale e consolidamento del debito detenuto da Banca d’Italia;
- un SIstema di Riduzione Erariale denominato “SI.R.E. per lo sviluppo economico”.
Una Banca d’Italia sotto il controllo dello Stato e con quote di partecipazioni pubbliche è essenziale per rispettare l’art.47 della Costituzione ed avere voce in capitolo all’interno della BCE, nella quale la nostra banca centrale partecipa per circa il 17% (cioè il 12% del 70% dei paesi che hanno adottato l’euro).
Un sistema di banche pubbliche come ha già la Germania è fondamentale per finanziare l’economia reale e sostenere lo sviluppo economico del paese, ma anche e soprattutto per ridurre i costi degli interessi sul debito pubblico, visto che il sistema bancario con i prestiti a tasso negativo della BCE sta comprando quote consistenti dei titoli di stato.
I titoli di stato a valenza fiscale sono necessari per evitare le speculazioni finanziarie sui titoli di stato come è successo nel 2011, mentre il consolidamento del debito pubblico detenuto da Banca d’Italia è fondamentale per rimarcare che lo Stato non può mai fallire e che per lui il debito non è mai un problema.
Ma in questo articolo vogliamo soffermarci sull’ultimo provvedimento, che come strumento per aumentare gli scambi, secondo noi è il più adatto in questo momento, quello sicuramente più “politically correct” verso le istituzioni europee, perchè utilizza la sovranità fiscale, che è ancora e senza ombra di dubbio di competenza esclusiva dello Stato italiano.
Con i vincoli europei di bilancio che abbiamo, le manovre come la Flat Tax o il Reddito di Cittadinanza, non solo sono difficili da realizzare, ma comporterebbero comunque la necessità di reperire le risorse da qualche altra parte, per cui la quantità di moneta complessiva a disposizione dell’economia reale non potrebbe aumentare. Chiaramente le due manovre del M5S e della Lega producono entrambe un vantaggio per le entrate fiscali future dello Stato, perchè sono in grado di generare sviluppo economico e PIL, ma purtroppo aumentano anche il deficit del bilancio dello Stato e questo non è permesso dai vincoli europei di bilancio.
Fortunatamente esiste la soluzione, il SIRE
Si tratta in sostanza di traslare di due anni i benefici fiscali derivanti dalla Flat Tax o l’utilizzo per pagare le tasse di una parte del denaro speso dallo Stato, in modo da dare il tempo all’economia di produrre quelle maggiori entrate fiscali che compensano queste riduzioni fiscali.
Un meccanismo analogo esiste in Italia da anni nel caso delle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie, per il risparmio energetico, per l’adeguamento sismico o per l’acquisto di mobili o elettrodomestici. In funzione di questi costi sostenuti dai cittadini e dalle aziende, lo Stato riconosce una riduzione fiscale negli anni successivi che non è mai stata considerata un debito per lo Stato, nè ha mai prodotto un buco nel suo bilancio perchè l’aumento del PIL e delle entrate fiscali che queste agevolazioni hanno generato all’economia, hanno sempre compensato le riduzioni fiscali concesse.
Oggi siamo un una sorta di “circolo vizioso” nel quale le politiche di austerity generano invece maggiore recessione e riducono la domanda interna, provocando minori entrate fiscali per lo Stato che per far quadrare il bilancio è costretto ad aumentare le tasse, tagliare i servizi e privatizzare, peggiorando la situazione già grave.
Pensate invece a quale maggiore vantaggio si potrebbe generare nell’economia reale se queste riduzioni fiscali fossero “trasferibili” prima della loro naturale data di validità, in modo da essere utilizzate come strumento di pagamento. Si potrebbe generare un “circolo virtuoso” che produrrebbe nell’economia reale un incremento di PIL e tasse pagate, da compensare le future riduzioni fiscali senza la necessità di politiche di austerity.
Come funziona il SI.R.E.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze istituisce un sistema di conti correnti fiscali assegnati ad ogni azienda e cittadino identificato con il proprio codice fiscale, sistema relativamente semplice e veloce perchè siamo già censiti dallo Stato in questo modo.
In questo conto corrente fiscale verranno contabilizzate tutte le riduzioni erariali e fiscali di cui abbiamo diritto con la loro data di validità se differita nel tempo.
A questo punto ogni azienda e cittadino riceverà una carta di credito fiscale e le istruzioni per accedere al suo conto fiscale online, in modo da avere gli strumenti per trasferire tra diversi soggetti queste riduzioni fiscali, ovviamente ad accettazione volontaria.
Ma sarebbero nè più nè meno equivalenti alla moneta elettronica bancaria, che è anch’essa ad accettazione volontaria, e quindi diventerebbero a tutti gli effetti uno strumento monetario per i pagamenti alternativo al sistema bancario e sicuramente molto più sicuro perchè garantito dallo Stato e non soggetto al bail-in.
Per i possibili utilizzi c’è solo l’imbarazzo della scelta, l’importante che siano impieghi ad alto moltiplicatore del PIL e che siano in grado di generare crescita economica e piena occupazione.
Per approfondimenti tecnici si può fare riferimento alla descrizione dettagliata del SI.R.E. sul nostro sito. http://fabioconditi.blogspot.com/p/proposta-sire.html
Aspetto politico della proposta.
Le politiche economiche e fiscali sono di competenza esclusiva dello Stato italiano, che ha trasferito alla BCE solo alcuni fondamentali strumenti di politica monetaria, ma fortunatamente ha ancora la propria sovranità monetaria e fiscale per decidere l’attuazione delle sue politiche espansive.
Chi sostiene che con l’austerity si può avere la crescita, o è ignorante o è in malafede. Le politiche di austerity possono solo generare una ripresa … per i fondelli !
Il SI.R.E. è uno strumento semplice e pratico per utilizzare la sovranità fiscale che abbiamo, creando uno strumento monetario alternativo e parallelo all’euro, che però abbia validità solo sul nostro territorio e sia ad accettazione volontaria come la moneta bancaria che usiamo attualmente. In questo modo i cittadini e le aziende avrebbero un sistema di pagamenti alternativo a quello bancario e non soggetto ai ricatti ed alle ritorsioni del sistema bancario e finanziario.
Noi lo mettiamo a disposizione di chiunque voglia utilizzarlo per il bene dei cittadini e delle aziende, perchè crediamo sia uno strumento fondamentale per uscire dalla crisi economica e ridare fiducia al nostro amato paese. Il gruppo di lavoro di Moneta Positiva è anche disponibile a collaborare alle sua realizzazione concreta. http://monetapositiva.blogspot.it/p/gruppo-di-lavoro.html
Quindi cari Luigi Di Maio e Matteo Salvini, alias M5S e Lega, gli italiani vi hanno affidato una grande responsabilità con le ultime elezioni.
Se volete davvero cambiare la politica in questo paese, dimostrando di essere dalla parte del 99% della popolazione più povera e delle piccole e medie aziende, dovete affrontare il toro per le corna, l’utilizzo delle nostre sovranità per uscire dalla crisi economica senza violare i Trattati Europei.
Visto che l’art.1 della nostra Costituzione dice che “la sovranità appartiene al popolo“, utilizzare uno strumento fiscale che si chiama “SIRE” sarebbe un bel modo di affermare che il popolo è “SOVRANO“.
Fabio Conditi
Presidente dell’associazione Moneta Positiva