Di Truman
Si parla molto di elezioni in questo periodo. In particolare le elezioni impazzano sui mass media per coprire il disastro in corso, la guerra alla Russia che combattiamo per conto degli USA, l’economia che crolla, il sistema Paese che va in putrefazione.
Sui media alternativi si cerca di spingere qualche partitello che faccia vera opposizione al draghismo, che nel frattempo procede con il pilota automatico.
C’è una certa isteria anche nell’opposizione, che si divide in astensionisti (“nessun voto a questo marciume”) ed elezionisti (“bisogna votare altrimenti se la cantano e se la suonano sempre loro”).
Secondo me, per capire il fenomeno mediatico “elezioni” bisogna risalire al grande evento del 2020. E no, il grande evento del 2020 non è il coviddi, la pandemia o cose di questo genere. Il grande evento è che dal 2020 i mass media sono diventati paradossalmente affidabili, da due anni fa i mass media dicono in modo compatto il contrario della verità, il che può essere parecchio utilizzabile, almeno come prima indicazione.
Per decenni, almeno dalla fine dello scorso millennio, la qualità dei media ha continuato a precipitare, portando sempre più rumore, gossip, consumi, mode, sport e sempre meno informazione del Paese reale o del Mondo reale. Già da tempo i media erano inutili ad acquisire informazioni. Si poteva a volte estrapolare qualcosa con tecniche faticose di esegesi della menzogna e filtri anti- rumore, ma normalmente la fatica non valeva il modesto risultato.
Dal 2020 tutti i media dicono sistematicamente il falso e spingono insistentemente comportamenti dannosi per il popolo (non vorrei fare esempi).
Da qui chi ha buon senso può ricavare interessanti informazioni:
– il cambiamento climatico (o global uorming) è una cagata pazzesca
– lascienza si è venduta da tempo al potere e gli_scienziati sono una casta di chierici che celebrano riti di adorazione del potere
– il genere è una categoria grammaticale
– ….
Non vorrei fare un elenco troppo lungo, tanto basta guardare i media per trovare sterminate quantità di verità, ottenibili semplicemente capovolgendo il messaggio dei media.
Horror vacui
Vorrei tornare al tema specifico: le elezioni. I media vogliono che i cittadini vadano a votare, per ridare un minimo di consistenza a un rito vuoto, dove dei burattini fanno finta di scontrarsi tra di loro. Sperano che catturando nelle gabbie elettorali un po’ di pecore la recita dello scontro tra partiti, i quali oggi governano tutti assieme in un’ignobile ammucchiata, ridiventi uno scontro tra gruppi sociali.
Evidentemente l’astensione è un’opzione sensata.
Ma certamente, se anche votasse una minima parte di elettori, faranno le loro percentuali e governeranno come se gli astenuti non esistessero.
Sto djelat?
Il dato principale è che votare non è oggi (per il popolo) un problema critico. “Se il votare avesse valore non ce lo lascerebbero fare” si potrebbe affermare. Ma sarebbe esagerato, hanno congegnato tutto per fare in modo che in queste elezioni le possibilità di scelta siano minime. E allora oggi potremmo anche non votare, ricordando che al referendum costituzionale del 2016 andammo a votare in massa. Quando ci sarà la possibilità di incidere sulla politica lo faremo.
Nel frattempo chi ha la voglia di studiare come inserire sassolini in questo meccanismo può comunque provare a votare partiti di vera opposizione. Qualche fastidio potrebbero darlo.
Ha senso votare per le opposizioni, anche se non passassero il quorum. Magari impareranno che bisogna restare uniti e alla prossima volta si coalizzeranno.
La recita è sempre vera (anche se non ci credi)
Sembra un’assurdità affermare che sia “vera” una recita in cui nessuno crede. Invece lo abbiamo visto al tempo della recita Covid, ancora parzialmente in atto. Siamo stati tutti coinvolti in una recita in cui, chi più chi meno, abbiamo dovuto recitare, anche senza crederci. E la recita si sosteneva anche con la partecipazione passiva di chi non ci credeva. Ma alcuni irriducibili non partecipavano e non credevano. Sono stati bollati come “no-vax” e inseriti a forza nella recita con tale ruolo. Sono diventati anch’essi parte della recita. La recita non perdona.
E allora i politici che recitano parlando del “pericolo fascista” o del “pericolo comunista” saranno costretti a recitare tra loro il ruolo di “nemici”.
E l’opposizione dei piccoli partiti alternativi sarà costretta a fare opposizione a entrambi gli schieramenti, anche se non ne avesse voglia. Non importa se sono pedine dei poteri forti o oppositori convinti.
Insomma votare qualche senso lo ha.
L’importante è avere birra e patatine, fare una qualsiasi scelta con un minimo di criterio e poi godersi lo spettacolo, magari contando i cadaveri che passano nel fiume.
Sempre ricordando che non si vota solo mettendo una croce su un pezzo di carta. Molti hanno già votato con i piedi, espatriando. Altri stanno votando in questi giorni, bruciando in piazza le bollette elettriche e del gas.
Conviene avere inventiva nel votare.
E sì, non ho detto molto. Eppure direbbe Sun Tsu che se il luogo e l’ora dello scontro sono decisi dal nemico non bisognerebbe accettare battaglia. Ma qualche scaramuccia si può fare.
Truman
8 settembre 22