“Qualunque sia la condizione del presidente Magufuli, possiamo solo augurargli ogni bene” (Matshidiso Moeti, Rappresentante OMS Africa)
di Leopoldo Salmaso, V Come Vittoria, 12/03/2020
MAGUFULI E’ GRAVEMENTE MALATO DI COVID-19?
Un personaggio come Magufuli (1) difficilmente può suscitare indifferenza: o odio o amore! E’ arduo mantenere una ragionevole obiettività, soprattutto se non si conosce il contesto storico, culturale, sociale ed economico in cui egli opera…
LA TANZANIA PRIMA DI MAGUFULI
Il primo presidente e “padre fondatore” della Tanzania, Julius K. Nyerere, nei 24 anni (1961-85) della sua indiscussa leadership impresse alla società tanzaniana l’impronta del “socialismo africano” (una sorta di modello cinese “dal volto umano, anzi africano”) con i suoi aspetti positivi (pace interna ed esterna, valorizzazione della lingua e cultura swahili, grande priorità alla conservazione ambientale…) e negativi (ridotto dinamismo economico).
I tre presidenti che seguirono (1985-2015), pur disponendo di un potere notevole, adottarono politiche di laissez-faire e con ciò stesso aprirono le porte al neoliberismo, a un multipartitismo di facciata, a una sudditanza sempre maggiore ai cliché culturali occidentali. Credo si possa affermare che i progressi in termini di apparente democrazia e di crescita socio-economica siano stati abbondantemente sopraffatti dal regresso sul fronte delle pari opportunità e dell’indipendenza culturale, politica, finanziaria, monetaria (2).
LA TANZANIA CON MAGUFULI
Magufuli, dopo aver ricevuto il suo primo mandato a fine 2015, esercitò subito e a pieno il grande potere che la Costituzione gli attribuisce attaccando frontalmente le lobby neocolonialiste occidentali e spalancando le porte alla cooperazione cinese (la quale certamente non fa regali gratuiti ma per cultura millenaria rifugge dal concetto “mors tua vita mea”). In soli 5 anni la Tanzania ha registrato un notevole progresso in termini infrastrutturali e commerciali, tanto che la Banca Mondiale l’ha promossa dal quarto e ultimo al terzo gruppo di nazioni nella scala della povertà (3). L’impronta dirigista di Magufuli è venuta inevitabilmente e sempre più a conflitto anche con le classi politiche ed economiche tanzaniane che avevano basato il proprio benessere sull’asservimento alle lobby dominanti occidentali, e con la maggior parte dei media che, in Tanzania come nel resto del mondo sedicente “democratico”, fungono da puro megafono del pensiero unico dominante (peggio dei media mainstream riescono a fare solo i social mainstream che hanno il potere aggiuntivo di silenziare ogni voce di dissenso sui loro canali monopolistici di diffusione dell’informazione).
MAGUFULI CONTRO LA NARRAZIONE DOMINANTE SU COVID-19
Premesso che:
- I problemi posti da Covid-19 all’umanità sono per un 10% di natura sanitaria e per il restante 90% di natura geo-politica;
- Le società dell’Africa sub-sahariana sono afflitte solo marginalmente dai problemi sanitari di Covid-19, tanto che il Sudafrica figura al 44mo posto (su 209) nella classifica mondiale delle morti legate a Covid per milione di abitante. Segue la Namibia al 100mo posto, e poi in ordine sparso altri paesi fra cui il Kenya (esemplare lacchè dell’Occidente da sempre) al 147mo posto. Intanto le medesime società stanno pagando costi esorbitanti in termini di regresso economico e di vera e propria fame, costi che sono direttamente proporzionali alle misure restrittive imposte con il “pretesto” (parola del Direttore Generale dell’ONU Antonio Guterres- 4) che siano utili alle società medesime…
Confronto fra Covid e Povertà indotta dalla Covid stessa (click per immagine intera)
- Nei primi tre mesi della falsa pandemia (5) la Tanzania aveva subito in pieno i diktat dei media occidentali (chiusura delle scuole, forti limitazioni agli spostamenti di persone e cose) e soprattutto il terrorismo mediatico. Esemplare il caso da me illustrato qui (6).
Il mainstream in Tanzania: falso Conte piange su bare fasulle
Con tali premesse Magufuli, ai primi di maggio 2020, rivelò la fallacia dei test di laboratorio (7, 8), impose l’alt a qualsiasi comunicazione in tema di Covid-19 (compresi i “bollettini quotidiani” del Ministero della Salute e la comunicazione dei casi all’OMS), fece riaprire le scuole e diede semaforo verde ad ogni altra attività (9). La Tanzania è presto divenuta esempio da celebrare o esecrare, ma non c’è dubbio che per tutto il resto del 2020 la vita si è svolta regolarmente in quel paese (10), con somma gratitudine da parte della stragrande maggioranza dei suoi cittadini e somma invidia da parte dei cittadine dei paesi confinanti (Burundi e Zambia hanno seguito l’esempio della Tanzania). Non ultimo: la Tanzania e soprattutto Zanzibar sono diventate luogo di rifugio per persone occidentali desiderose di sottrarsi almeno per un breve periodo alla dittatura sanitaria che sta opprimendo tutto l’Occidente.
DA DUE SETTIMANE NON SI HA NOTIZIA DI MAGUFULI
L’ultima apparizione pubblica di Magufuli risale al 24 febbraio scorso (11).
Da tre giorni tutti si chiedono dove sia e come stia il presidente Magufuli. Il leader dell’opposizione Tundu Lissu, da una specie di volontario esilio in Belgio, imperversa su tutti i media che contano, dal NYT a BBC a Al Jazeera, affermando che egli sia gravemente malato di Covid-19 e ricoverato prima a Nairobi, poi in India. Ovviamente al mainstream e a tutti coloro che sono stati mortificati da Magufuli non par vero immaginare una sorte più beffarda per chi si era preso beffe di loro. Tundu Lissu subì un grave attentato poco dopo la vittoria di Magufuli, e ha sempre accusato il presidente di esserne il mandante. Egli ha certamente gravi motivi personali e politici per opporsi alla svolta autoritaria impressa da Magufuli alla società tanzaniana, però il clamore volgare che egli alimenta ora supera ogni limite di correttezza, per non parlare di ‘pietas’.
A me pare molto più dignitosa la posizione di Matshidiso Moeti, dottoressa del Botswana e Rappresentante dell’OMS per l’Africa, che ieri ha dichiarato (12): “Qualunque sia la condizione del presidente Magufuli, possiamo solo augurargli ogni bene se queste storie sono vere, e ribadiamo la nostra preparazione a sostenere il governo e il popolo della Tanzania”.
- John P. Magufuli è il quinto presidente della Tanzania, confermato per il suo secondo mandato quinquennale a ottobre 2020.
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- Guterres ONU: siamo dentro a un regime sanitario?
- L’OMS NON HA MAI DICHIARATO UFFICIALMENTE LO STATO DI PANDEMIA PER COViD-19. Tutto quello che abbiamo è una conferenza stampa in cui il DG Ghebreyesus dice: “Abbiamo valutato che CoViD-19 può essere caratterizzata come una pandemia”. Nessun documento scritto, protocollato, da parte degli organi competenti in base allo statuto dell’OMS: Assemblea Generale (art. 21a) o Consiglio Direttivo (art. 28i).
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- Mia intervista a molti medici della Tanzania, dicembre 2020.
- Bloomberg sulla “scomparsa” di Magufuli.
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5 comments
E se fosse vittima di avvelenamento mirato? Stile Chavez?
Speriamo di no…
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Grazie per questo tuo articolo è scritto molto bene
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